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“Centri Sprar: nessun pronunciamento ufficiale”

La Caritas si dice estranea alla decisione della Provincia di non partecipare al bando per centri d’accoglienza nazionali: “il coordimento resta provinciale".

Un articolo apparso sul Corriere dell’Alto Adige oggi ha riproposto il tema della metodologia adottata in Alto Adige per gestire l'accoglienza nella fase di emergenza profughi. In particolare nel servizio giornalistico si segnala come problematica la scelta della Provincia di non partecipare al recente bando per la realizzazione di cosiddetti centri Sprar nella nostra realtà locale. 
Una scelta che sarebbe stata vista in maniera critica da parte delle organizzazioni locali che da tempo sono attive per promuovere l’accoglienza dei profughi. 

Abbiamo dunque pensato di chiedere qual è la posizione assunta in merito dalla Caritas diocesana

Il direttore Paolo Valente ci ha detto la scelta della Provincia non ha fatto che confermare una tendenza manifestata già anni orsono. E rispetto alla quale Caritas non ha particolari obiezioni da porre. 
Insomma: da sempre la Provincia ha mostrato di preferire un unico coordinamento locale a fronte delle richieste nazionali per quanto riguarda le quote di profughi assegnate ad ogni territorio. “Esiste un un accordo tra commissariato del governo e la Provincia che ha ottenuto il coordinamento” ci ha confermato Valente, spiegando che “l’intenzione era quella di operare in maniera più o meno unitaria ed omogenea, senza che si formino diverse forme di accoglienza come avviene in altre regioni”. 

La posizione della Caritas è stata confermata dal responsabile della Consulenza Profughi Leonhard Voltmer
Voltmer ci ha confermato che la decisione della Provincia di non partecipare all’ultimo bando Sprar non è stata inaspettata e comunque non ha comportato nessun pronunciamento ufficiale da parte di Caritas
Voltmer si è comunque detto scettico del fatto che al bando - come dichiarato al Corriere dell’Alto Adige da parte del direttore della Ripartizione Politiche Sociali della Provincia Luca Critelli - possano eventualmente partecipare i comuni altoatesini. “Sarà dura che qualche comune partecipi”, ci ha detto Voltmer, “visto che i comuni fanno comunque parte del ‘sistema’ Provincia”.
Voltmer ha concluso rimandando ogni considerazione in merito ai bandi Sprar alla Caritas nazionale ed ai suoi accordi con il ministero dell’Interno. 
Dal punto di vista dei profughi l’unica grande incertezza”, ha aggiunto Voltmer, “riguarda il fatto che l’attuale modello di accoglienza è emergenziale e basato su un’assistenza a scadenza”. 

“Se il ministero decide diversamente tutto in sostanza viene rimesso in discussione”