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Se la forbice si allarga sempre di più

Il divario salariale tra lavoratori e lavoratrici continua a pesare soprattutto al nord. Nel 2020 a Bolzano, il Gender Pay Gap nel settore privato è arrivato a quota 30%.
Donne, lavoratrici, gender pay gap
Foto: Unsplash

C’è ancora molto da fare in Provincia di Bolzano per fare fronte al Gender Pay Gap, il divario salariale tra lavoratrici e lavoratori che non risparmia nessuno dei settori occupazionali.

Secondo l’ultimo rapporto ASTAT, nel  2020 la retribuzione media giornaliera nel settore privato, che comprende sia il personale dipendente a tempo pieno sia quello a tempo parziale, è di 103,2 euro. Tuttavia, se analizziamo i dati aggregati per genere ci rendiamo conto che il divario fra maschi e femmine è decisamente rilevante: mentre il salario medio maschile era di 116,6 euro, le lavoratrici hanno percepito mediamente solamente 82,2 euro, con uno squilibrio del 29,5%. Il divario più alto si registra nel settore terziario, dove spiccano tra tutte le attività immobiliari (32,8%) e quelle finanziarie e assicurative (30,1%).
Non va meglio nel settore pubblico. Se il salario media giornaliero nel 2020 ammontava a 123,9 euro, anche in questo caso si conferma un nuovo divario per genere, con una percentuale del 29,3%. A fronte di un salario medio giornaliero di 154,3 euro percepito dai lavoratori maschi, le lavoratrici si sono dovute accontentare di un misero 109,2 euro. 

Nel Servizio sanitario il Gender Pay Gap appare piuttosto alto, pari al 29,7%. Unica eccezione è rappresentata dal comparto delle Amministrazioni Centrali, Magistratura e Autorità Indipendenti, che mostra un differenziale retributivo leggermente  a favore delle donne  (-0,7%).

Il divario salariale, oltre ad aumentare progressivamente con l’età, tende a colpire maggiormente le regioni del Nord Italia, fatta eccezione per Siracusa (19,8%), che si classifica come la seconda provincia più afflitta da Gender Pay Gap. Tra le altre città spiccano tra tutte Lecco (20,4%) e Genova (19,3%) mentre le differenze minori si riscontrano a Latina (4,8%), Oristano (5,1%) e Siena (5,9%).