Case popolari
“Una casa così, io non ce l’ho” mi ha sibilato in un orecchio un alto dirigente di un’impresa di costruzioni durante la cerimonia di consegna della chiavi dei nuovi appartamenti agli inquilini Ipes a Bolzano. Sì, è vero, le case popolari della nostra provincia sono di ottima qualità edilizia e comunque non inferiore a quelle dell’edilizia privata, anche di elit. Quella popolare non è un’edilizia di seconda categoria, anzi! Si tratta di una giusta scelta di civiltà e di dignità sociale, che è diventata un segno distintivo della nostra Autonomia. Semmai i problemi sono nati e permangono quando si tratta di definire i criteri di accesso a queste nostre belle case popolari. Nel passato, e dopo lunghi conflitti, si è trovata una soluzione di compromesso tra diverse “ragioni” in contrasto tra loro: il fabbisogno puro e semplice, l’anzianità di residenza, l’equilibrio tra i gruppi etnici di appartenenza. Di certo, però, questo compromesso del passato non è più sufficiente per affrontare le nuove domande dell’abitare. Quelle dei giovani, ma anche quella degli immigrati, ad esempio. Ragioni nuove che si affacciano e cercano risposte.
Nuove belle case popolari: per chi?
(www.albertostenico.it)