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Südtirol: salvezza possibile

Michael Cia analizza il momento delicato della formazione biancorossa: "Infortuni e uomini cardine un po' sottotono hanno caratterizzato finora la stagione". Oggi intanto la sfida contro la Cremonese
Michael Cia
Foto: Ufficio Stampa FCS
  • E’ stato uno dei giovani più promettenti del settore giovanile del Südtirol, con il quale ha giocato anche in serie C.  Michael Cia, oggi 36enne,  gioca con il Brixen in Eccellenza, ed è un attento osservatore della serie B. Con lui abbiamo analizzato il momento critico che sta attraversando la formazione biancorossa

    SALTO Il Südtirol è in piena crisi: un punto nelle ultime sei gare e terzultimo posto in classifica. Come se ne esce da questa situazione?

    Michael Cia: Trovare una soluzione non è facile, i dettagli saranno quelli che da ora in avanti faranno la differenza. Anche perché in questa categoria ad ogni minimo errore, subisci il gol. Dovranno essere poi i giocatori con più esperienza e responsabilità a dover trascinare la squadra.

    Un cammino finora al di sotto delle attese dovuto a cosa soprattutto?

    Gli infortuni di Tait e Poluzzi (rientrato domenica scorsa a La Spezia nda) hanno avuto un peso perché sono l’anima della squadra. Oltre a qualche passaggio a vuoto dei giocatori con più carisma. Aggiungo che anche per il nuovo mister non è stato facile arrivare in un momento del genere. Il Südtirol ha comunque tutte le carte in regola per riprendersi: la squadra c’è, la qualità non manca, serve solo un attimo di coraggio in più

    Difesa molto vulnerabile e attacco che segna pochissimo ultimamente sono altri due elementi da sistemare quanto prima.

    Quando le cose vanno male, si inizia ad analizzare tutto, soprattutto a questi livelli, anche gli allenamenti. In passato ho avuto un allenatore che diceva sempre che se in difesa sei messo bene prima o poi il gol lo fai e se non succede al massimo finisce 0-0. Ecco il Südtirol spesso parte con un gol subito e recuperarlo non è facile. Ma sono fiducioso che la squadra possa riprendersi

    Prima ha accennato al mister: è stata la scelta giusta mandare via Valente e prendere Zaffaroni?

    Questo lo si potrà vedere solo più avanti, in base ai risultati. Di sicuro nessuno ha la bacchetta magica, quindi anche Zaffaroni avrà bisogno del lavoro per vedere qualcosa di positivo. Tante squadre, dopo un cambio in panchina, hanno una reazione immediata, altre ci mettono un po’. Di certo con una nuova guida tutti partono da zero, ci sono nuovi stimoli: sono fiducioso che la squadra riuscirà a superare questo momento.

     

    Contro la Cremonese serviranno soprattutto una reazione d’orgoglio e una buona prestazione

     

    Anche perché un’eventuale retrocessione in serie C avrebbe effetti negativi non solo sul Südtirol ma anche sull’intero movimento regionale.

    Sicuramente anche perché qui da noi c’è gente appassionata e vive il calcio in maniera importante. Anche se spesso e volentieri la gente non capisce fino in fondo che la serie B è tanta roba, basta vedere le squadre che arrivano a giocare al Druso.

    Questa serie è B è piu difficile e a squadre più forti rispetto all’anno scorso?

    Di sicuro ci sono tante squadre attrezzate, non esistono partite dove una squadra può pensare di giocarsela tranquillamente. E ogni anno che passa è sempre più un campionato equilibrato

    Oggi al Druso arriva la Cremonese dell’ex Stroppa: che partita si aspetta?

    E’ una partita molto importante, la Cremonese è una delle squadre più forti della categoria, serviranno soprattutto una reazione d’orgoglio e una buona prestazione

    ll 3-4-2-1 è il modulo più giusto per questo Südtirol?

    E’ un modulo difficile ma se lo fai bene diventa equilibrato. Hai 5-6 uomini che difendono e gli esterni che spingono. A livello di quinti, il Südtirol ha giocatori che possono dare tanto alla squadra e anche in mezzo Casiraghi e Zedadka possono fare la differenza. E’ un modulo che ci può assolutamente stare, se i biancorossi riescono a ingranare, possono fare davvero male