Community Highlight Community Highlight
Politica | Emergenza abitativa

Un altro Natale per i senzatetto

Un mio articolo di un anno fa. Il 25 novembre 2023, l'appello per una signora rumena che non voleva aiuti, solo "una casa". Così allora mi raccontava...per Natale.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Obdachlos in Bozen
Foto: Südtiroler Vinzenzgemeinschaft
  • Le temperature calano improvvisamente. E qualcuno soffre di più.

    È morto un ragazzo di vent'anni. Dopo aver sofferto per giorni il freddo. Aveva solo una coperta, a due passi dalle grandi feste e dai mercatini di Natale.

     

     

    Mio zio, ogni tanto, chinava la testa e diceva: "Sono tutti matti." 

    Volevo bene a mio zio. Una persona buona, disturbata dai traumi della guerra. Di due guerre. Centinaia di chilometri a piedi, da solo, dal campo di concentramento nazista a Amburgo fino a casa. Prima, in Somalia, con un tifo e un' encefalite. Dai monti al deserto.

    Dal deserto ai monti, e ritorno.

    Quanti chilometri avrà fatto questo ragazzo, dall' Egitto a Bolzano?

    Qualcuno si sarà interessato a cosa aveva nella testa, e nelle tasche?

    Da mesi si chiede la collaborazione dei reparti di psichiatria dell'ospedale per l'emergenza dei centinaia di senzatetto, che vengono sfrattati dai piloni dell'autostrada dove dormono. Da anni si discute del problema della casa. Di queste case troppo costose da affittare anche per chi lavora. Di Bolzano, la città degli immigrati, del traffico, delle fabbriche, lasciata sola ad affrontare tutto questo. 

    Ma che, almeno, ci prova.

    Mio zio è morto allo stesso modo, anni fa. Negli stessi giorni, quasi nello stesso posto. Una casa l'aveva, ma, a volte, non sopportava di stare al chiuso.

    Suo fratello, di 19 anni, scomparso lungo il Don, la notte di Natale.

    Le temperature possono crollare improvvisamente, in questi giorni.

    Invece delle solite frasi, si aiutino le persone vittime di traumi, che fuggono dalla guerra, dalla fame, che sono sole.

    I ricchi comuni di questa provincia, contribuiscano una volta anche loro.

    Anche se non sono decorativi, i barboni. Ma possono diventarlo.

    Io rivedo certi sguardi, tra le capanne dei mercatini. Dietro i cespugli, nei sottopassaggi, nei parcheggi.

    Caro zio, avevi ragione, a dire: "Sono tutti matti". Non tu, però.