Un voto per Oscar Ferrari?
Oscar Ferrari, fondatore del Partito per Tutti, ieri ha preso carta e penna ed ha scritto, complice Facebook, ai due dei delegati regionali che partecipano in questi giorni all’elezione del nuovo capo dello stato.
“Alessandro Urzì e Francesco Palermo sono tra i grandi elettori del Presidente della Repubblica, gli unici che conosco personalmente.
Sono stati miei fieri avversari nella corsa al Senato di un paio d'anni fa, e a loro vorrei proporre uno scambio. Tipo voi mi date un voto (anche due, per carità) in una delle prime tre votazioni, quando non succede niente.
Certo, c'è il problema che il vostro voto sarà riconoscibile, ma sicuramente non più di quello della marea di pecoroni che voteranno scheda bianca, e già questa sarebbe una contropartita non disprezzabile.”
Le risposte non si sono fatte attendere. Ecco quella di Francesco Palermo.
“Grande Oscar! Devo deluderti per due motivi. Uno personale: avevo già deciso di votare ai primi due scrutini per Emma Bonino e Luigi Manconi. L'avessi saputo prima... Il secondo e più grave motivo è che anche votandoti il tuo nome non risulterebbe nel verbale della seduta, perché i voti per candidati non papabili o non conosciuti alla presidenza (criterio tutto opinabile perché non esistono candidati ufficiali) vengono conteggiati come voti dispersi. Peggio del conclave. Se ti consola è capitato anche a me e ad altri più qualificati di me con l'elezione dei giudici costituzionali. Ero tra i dispersi, come Pietro Ichino. È stato umiliante ma me ne sono fatto una ragione come va di moda dire…”
Anche Alessandro Urzì è stato pronto nel rispondere.
“In pratica ci proponi un pattino del Nazzarino... Un inciucione per sognare l'elezione al Colle... Non so, ci devo pensare... Ma la stima personale c'è tutta…”
La conversazione è quindi virata sulla ‘necessità di farsi riconoscere dalla Boldrini” e Oscar Ferrari ha chiesto ancora una volta aiuto ai suoi illustri interlocutori.
La risposta di Urzì in merito è stata secca: “Non chiedermi consigli... Se vuoi ti presento a Zeller, che comunque apre più porte della Boldrini”.
Accade anche questo, oggi, tra Parlamento e Social Network.
Cosa non si fa per promuovere
Cosa non si fa per promuovere la propria visibilità. Ostentarsi in ogni occasione come il "simpaticone" del momento, alla lunga perde in originalità.
In risposta a Cosa non si fa per promuovere di Palaia Renato
tutta indivia
tutta indivia
giusto per non fare la figura
giusto per non fare la figura del taccagno (ma anche per dare ragione al Palaia), vorrei precisare che come contropartita era compresa anche la dedica di un assolo di chitarra, il più possibile simile a quello intorno al minuto 5 del video
https://www.youtube.com/watch?v=cvHpSZkEufQ&list=UU0E3VtJE-rPBH_G_eNDbs…
Per rispetto alla testata,
Per rispetto alla testata, sarebbe opportuno controbattere alle opinioni, argomentando e motivando. Certo io son stato sintetico, ma la situazione di contorno me lo consentiva, per essere compreso in maniera esaustiva.
ci fosse stato il voto, a
ci fosse stato il voto, a quest'ora avrei saputo. Mesto e delosato, cornuto e anche mazziato, ripongo nel cassetto questo sogno mai vissuto. M'inculerei un passero al volo (cit. Poeta Giovanni)