La “zona” secondo i giovani
Lo sviluppo della “zona” - come viene definita dai bolzanini - “non può essere lasciato al caso”. Ad affermarlo Antonino Benincasa, professore della Facoltà di Design e Arti dell’unibz che ha promosso il workshop “Think Tank SUD” insieme a Robert Veneri, docente della Facoltà di Architettura dell’Università di Innsbruck, obiettivo: reinventare la zona industriale. E “chi meglio dei futuri progettisti può contribuire a una visione originale, provocatoria e orientata al futuro?”, ha commentato ancora Benincasa. Gli studenti dell’Università di Bolzano hanno dunque elaborato, in una settimana, prima con alcuni incontri e sopralluoghi, poi in una cornice non convenzionale – una baita isolata al passo delle Erbe -, alcune proposte sperimentali per togliere alla zona l’etichetta di ‘area abbandonata’ e permettere ai cittadini di viverla al meglio.
I risultati sono stati presentati oggi (29 febbraio) all’Eurac e verranno esposti dal 19 al 21 marzo alla Fiera Arredo 2016, dove sarà lanciato anche il sito web dell’iniziativa che conterrà un forum di discussione aperto a tutti gli interessati. Fra le idee snocciolate dai giovani partecipanti i tetti delle fabbriche trasformati in gallerie d’arte e una funivia per migliorare i collegamenti, nonché il cambio di nome per dare nuova identità a un pezzo storico della città in cui ogni giorno si muovono oltre 25mila lavoratori per raggiungere le oltre 2mila aziende che nell’area hanno sede. Ad accompagnare gli studenti nel percorso creativo architetti, operatori culturali, imprenditori e ricercatori. “Per l’EURAC è ‘naturale’ sostenere un’iniziativa con un orientamento così marcato verso il futuro. La nostra ricerca è attenta al bene della società e dare una nuova vita a un’area cittadina va in questa direzione”, ha osservato Stephan Ortner direttore dell’EURAC.
L’istituto, oltre a patrocinare l’iniziativa, ha condotto uno studio preliminare su questo tema: “La zona non è solo un’area produttiva, ma rappresenta uno spazio interessante per molti settori, tra cui l’arte e la cultura. Il loro potenziale come motore di sviluppo è grande anche in una piccola città come Bolzano”, ha spiegato Harald Pechlaner, esperto di sviluppo regionale e management del territorio dell’EURAC. Il direttore della Libera Università di Bolzano Günther Mathà ha infine sottolineato l’importanza di esperienze come questa nel corso di studi: “Il confronto con problematiche reali è un aspetto fondamentale della formazione universitaria. Questo aspetto, insieme alla libertà di concepire anche visioni provocatorie, rappresenta lo spirito di uno studio moderno e aperto al mondo”.