Broggi si dimette, sottratti più di 20mila euro
Tutto è partito da alcune fatture non pagate che hanno insospettito i revisori dei conti, poi la sorpresa: sono emersi forti ammanchi dalle casse del Cai Alto Adige. Circa 21mila euro solo nel 2014. Costretto alle dimissioni, quindi, il presidente dell’associazione Giuseppe Broggi (in carica dal 2008) che ha ammesso, in seguito alle prime verifiche del caso, le sue responsabilità e dunque per tre anni non potrà neppure iscriversi a qualsivoglia sezione del Cai. Riccardo Cristoforetti, presidente della divisione bolzanina del Club, amareggiato per la vicenda, ha assicurato che Broggi restituirà il maltolto entro il 3 aprile altrimenti lo aspetterà una denuncia penale.
Broggi, che nei suoi anni alla guida del Cai – associazione che in Alto Adige conta 7mila soci – aveva contribuito attivamente a reintrodurre le denominazioni bilingui sui sentieri di montagna oltre a rafforzare il connubio con l’Alpenverein, lascerà il posto al suo successore che verrà designato nel corso dell’assemblea dei delegati prevista per il prossimo 15 aprile. E c’è aria di profondo rinnovamento fra gli amanti ufficiali dell'alpinismo: secondo quanto annunciato da Cristoforetti, infatti, l’intenzione è quella di sostituire tutto il consiglio direttivo e la giunta esecutiva del Cai altoatesino. Per i delegati della sezione bolzanina (10 su 30) il nome più accreditato per rimpiazzare Broggi – fa sapere il presidente Cristoforetti – è Claudio Sartori, attuale vicepresidente e responsabile della commissione rifugi.