Società | L'Intervista

"Ucraini serie A e noi serie B. Perché?"

Malik Diallo, Vicepresidente della Consulta Immigrati bolzanina: "La solidarietà è doverosa, perchè non è la stessa per asiatici e africani che scappano da altre guerre?"
Malik Diallo
Foto: giuseppe musmarra

Il tema è da maneggiare con cura, camminando sostanzialmente sulle uova, tra un istinto, quasi naturale, e una razionalità che però ci interroga, o almeno dovrebbe interrogarci.
L'istinto è l'accoglienza per i profughi ucraini vittime della orribile guerra di Putin sostanzialmente alle nostre porte di casa. La razionalità ci interroga sul perché analoga accoglienza e soprattutto slancio nell'accoglienza non vengano però riservati anche ad altri profughi che arrivano da più lontano, e che anche loro scappano da guerre o comunque da situazioni di difficoltà. 
"Ci sono immigrati di serie A e di serie B, e questa è la realtà, e l'abbiamo di fronte agli occhi". Malik Diallo, 24 anni, in Alto Adige da 5, ha lasciato la sua Guinea e la Libia con un barcone, adesso vive qui. All'inizio, ha dormito per strada, poi ha studiato, ha terminato le scuole superiori. Adesso lavora come magazziniere in ospedale per conto di una cooperativa, si iscriverà presto a Scienze politiche. Malik è Vicepresidente della Consulta immigrati del Comune di Bolzano.

 

salto.bz: Malik, immigrati di serie A e serie B, lei dice, riferendosi al trattamento riservato agli ucraini in fuga dalla guerra…

Malik Diallo: "Per prima cosa, tanta solidarietà a loro per il dramma che stanno vivendo. Sono cose terribili, che giustamente non possono lasciare indifferenti".

Però?

Però ci sono cose che non capisco: anche noi africani spesso scappiamo dalle guerre, perché non abbiamo lo stesso livello di solidarietà? Lo sa che qui a Bolzano ci sono africani, e potrei parlare anche di pakistani, di asiatici in generale, che spesso pur avendo un regolare lavoro non riescono a trovare un affitto e in molti casi sono costretti a dormire per strada o ospitati alla bell’e meglio in casa di amici? Lo sa cosa significa dormire per strada?

Lei per strada ha mai dormito?

Sì, fortunatamente solo per qualche mese, al mio arrivo. Ma torniamo alle altre persone, non sono qui per parlare di me, per mettermi al centro delle cose: io voglio parlare in generale. Lo sa che un contratto di affitto è spesso un miraggio? Poi vedo tutta questa solidarietà agli ucraini. Ribadisco che il dramma che stanno vivendo non ci deve lasciare indifferenti e sinceramente mi fa piacere vedere questa grande ondata di attivazione, davvero! Ma perché non è mai stata la stessa anche per noi? Anche quando scappiamo da altri conflitti e situazioni difficoltà, lavoriamo regolarmente e siamo in grado di pagare?

Già. Perché?

Da parte del Comune e della Provincia manca il supporto per sostenere davvero l'immigrazione. Lo sa che noi immigrati, complessivamente, in città siamo 18mila persone? Quasi il venti per cento? Dico: sarebbe anche interesse dell'amministrazione comunale avere un dialogo reale con noi, ascoltare. Invece niente, praticamente non ci ascolta nessuno.

Come cambia il livello di attenzione della politica nei vostri confronti dalle situazioni di ordinarietà a quelle di campagna elettorale?

Totalmente diverso. In campagna elettorale diventiamo improvvisamente interessanti, ci cercano tutti. Per noi sarebbe bellissimo se la campagna elettorale fosse permanente… Nelle situazioni di normalità manca invece sostanzialmente ogni dialogo e ogni ascolto. Solo quando sono costretti a chiamarci, ci chiamano. Altrimenti ne fanno volentieri a meno.

Rappresentiamo, nella globalità, quasi un quinto della cittadinanza bolzanina: è davvero così strano chiedere ascolto e considerazione?

Eppure esiste, anzi esisterebbe, questa "Consulta" di cui lei è Vicepresidente. Come funziona?

Mah... basti pensare che esiste dal 2004, eppure in 18 anni non ci è stata assegnata nemmeno una sede nostra, nemmeno minuscola. Siamo costretti a chiedere di volta in volta una saletta. Ripeto: rappresentiamo, nella globalità, quasi un quinto della cittadinanza bolzanina: è davvero così strano chiedere ascolto e considerazione? Da notare, tra l'altro, che non siamo nominati, siamo tutti rappresentanti eletti, svolgiamo il nostro ruolo gratuitamente e siamo realmente portatori di istanze concrete. 

Il sindaco vi chiama mai per ascoltarvi?

No, assolutamente. Nulla di nulla.

Chi è il vostro assessore di riferimento?

Sarebbe l'assessora Rabini, che è anche la più sensibile nei nostri confronti. Ma anche lei ci chiama solo quando istituzionalmente deve farlo. Si potrebbe invece davvero a mio avviso fare molto di più, così si perdono anche tantissime opportunità.

Lei parlava del problema della casa: perché molti immigrati stentano ad ottenere contratti regolari d'affitto?

Perché la politica non si fa carico concretamente del problema. Esistono difficoltà con i proprietari della case relative alle garanzie? Il Comune e la Provincia dovrebbero supportare queste situazioni con garanzie più adeguate, ad esempio.

Torniamo alla Serie A e alla serie serie B…

Vedo tutto questo interesse, questa partecipazione, questa emozione, e ripeto che mi fa piacere. Vedo però che a noi nelle biblioteche tolgono il Wifi, per esempio, come se fosse fonte di chissà quali problemi, non comprendendo che spesso si tratta spesso dell'unico modo di restare collegati al mondo, spesso al nostro mondo di origine. E allora mi dico: possibile tutta questa differenza di trattamento? E' giusta? Non credo!

Siamo egualmente esseri umani anche noi

Lo sa come funziona, no? Lontano dagli occhi lontano dal cuore... e infatti l'Ucraina è e viene percepita più vicina...

Lo so che è così, ma domando, razionalmente: è giusto? Siamo egualmente esseri umani anche noi.

 Forse anche il colore della pelle?

Questo non vorrei dirlo, perché il problema non riguarda solo noi africani ma tanti asiatici di varie provenienze. Credo sia soprattutto un fatto di cultura percepita come lontana.

Lei a Bolzano come si trova?

Molto bene, mi sono ambientato, ho imparato la lingua, ho finito le superiori, non vedo l'ora di cominciare l'Università. Ma la mia battaglia non la combatto tanto per me che sono già a posto. La combatto per tanti giovani che qui vorrebbero trovare opportunità che non invece non riescono a trovare, anche semplicemente come partecipazione alla vita sociale e pubblica e perdono tanti stimoli positivi. Mi creda, è una perdita per loro, che si demoralizzano. Ed è davvero un problema per tutto l'Alto Adige, per il funzionamento globale della società.

Qual è la colpa più grave che attribuisce alla politica bolzanina?

La totale mancanza di curiosità nei nostri confronti tranne appunto in campagna elettorale, Non sono realmente curiosi di conoscere, la considero una davvero una colpa.