Politica | EU-Wahl

“Serve un’Europa unita per la pace”

Diego Nicolini, candidato del Movimento 5 stelle, vuole più integrazione tra cittadino ed istituzioni europee. “La linea rossa in Consiglio provinciale? Una sceneggiata”
Diego Nicolini, M5s
Foto: M5S
  • Pace, democrazia diretta ed un fronte comune alla destra; Diego Nicolini, candidato alle elezioni europee nella lista del Nord-est per il Movimento 5 stelle, racconta il suo sogno europeo in vista del voto. 

    SALTO: Perché ha scelto di candidarsi alle elezioni europee?

    Diego Nicolini: Soprattutto per vocazione e per convinzione, per dare attuazione ai valori e possibilmente rappresentare il Movimento 5 Stelle in Europa.

    Il primo capitolo del vostro programma è intitolato "Riportare la pace in Europa" e la parola "pace" è anche inserita nel vostro simbolo. Cosa può fare l'Europa per portare la pace?

    L'Europa è probabilmente l'attore che può più influire a livello globale su una risoluzione dei conflitti. All'interno della politica estera dobbiamo creare una maggiore integrazione europea proprio per avere una voce unica nello scacchiere internazionale, perché a livello nazionale i singoli stati sono troppo piccoli per poter avere voce in capitolo. È necessario però agire in modo unitario ed orientare tutte le risorse per cercare una risoluzione pacifica e diplomatica, sia per la guerra in Ucraina che per la Palestina. L'Unione Europea potrebbe confrontarsi con le grandi potenze, ma in Europa manca una voce critica sul fatto che si debbano considerare altre soluzioni rispetto all'invio delle armi. Anzi, sono stati presi degli impegni inaccettabili, che non porteranno mai alla pace. 

    C'è un complesso militare e industriale che sta orientando l'Europa ad una guerra prolungata e noi questo non lo accettiamo

    Ad esempio?

    A fine aprile è stato adottato il regolamento Asap, che stanzia 500 milioni di euro dal bilancio comunitario per finanziare l'industria militare dei Paesi dell’unione per produrre armamenti; inoltre, gli stati membri dovranno impegnarsi fino alla vittoria finale dell'Ucraina a rifornire di armi. Attualmente stiamo andando verso una transizione militare perché l'obiettivo dell'Europa è quello di incrementare la spesa per gli armamenti. C'è un complesso militare e industriale che sta orientando l'Europa ad una guerra prolungata e noi questo non lo accettiamo, né dal punto di vista morale, né perché significa vivere in un’economia di guerra permanente.

  • Diego Nicolini e Giuseppe Conte: "Sono sempre stato molto europeista, però un europeismo critico!" Foto: Facebook

    Cosa si sta facendo bene in Europa e cosa si può fare meglio?

    Dal punto di vista della creazione di un'unione doganale, in ambito economico, finanziario, agricolo l'Unione Europea ha raggiunto un buon grado di integrazione e di armonizzazione. Manca l'integrazione del cittadino europeo con le istituzioni, bisogna dare più importanza agli organi elettivi e rappresentativi dell'Unione Europea, come il Parlamento Europeo, ed adottare dei principi che vadano verso una politica europea più forte.

    Che proposte fa il Movimento 5 stelle su questi aspetti?

    Bisogna dare più poteri al Parlamento Europeo, soprattutto quello di iniziativa legislativa, che adesso manca; togliere il meccanismo dell'unanimità per le disposizioni importanti in seno al Consiglio Europeo, quindi permettere che alcune decisioni vengano prese con una maggioranza qualificata; introdurre degli strumenti di democrazia diretta, come la possibilità di indire i referendum anche da parte degli Stati membri. Le disposizioni che fa l'Europa si riflettono a tutti i livelli di governance ed hanno un effetto sulla nostra vita quotidiana molto forte. Anche se attualmente il sistema italiano non ha ancora preso coscienza del valore della politica europea…

    In che senso?

    I partiti considerano le elezioni del Parlamento Europeo come un sondaggio e mettono capolista i propri leader che non andranno mai in Europa. È un malcostume tutto italiano, tra l'altro, e la conseguenza è che finiranno nel Parlamento Europeo e negli organi istituzionali delle persone che non sono state scelte dal popolo. Sono degli acchiappavoti che non fanno il bene dell'Europa e diminuiscono l'importanza di questa istituzione. Il regolamento interno del Movimento 5 stelle ci impone di rispettare il mandato, per questo non abbiamo nessun candidato che è già in carica. Questo ci penalizza in un certo senso, perché chiaramente avremmo avuto qualche punto in più se ci fosse stato Conte capolista dappertutto, però non è serio nei confronti dell'elettore.

  • "Noi abbiamo fatto una scelta di campo e siamo consapevoli che, se vogliamo battere queste destre, dobbiamo creare un percorso comune". Foto: Diego Nicolini M5s

    Il M5S è passato dalle posizioni euroscettiche degli inizi ad un attuale europeismo, come si conciliano le due cose?

    Sono sempre stato molto europeista, però un europeismo critico! La burocratizzazione, la doppia sede, alcuni organi spesso troppo tecnici hanno condizionato fortemente gli stati senza dare una rappresentatività vera. Noi siamo sempre stati critici rispetto a questo, anche adesso. Nonostante questo, siamo consapevoli che potremmo agire da player sul campo internazionale solo con un'unione ancora più forte rispetto ad adesso. Detto ciò, per fortuna c’è l’Europa! Lo dicevo spesso anche in Consiglio provinciale, in materia ambientale, ad esempio, l’Europa ha una politica molto più rigorosa rispetto a quella nazionale o provinciale e ci impone alcune regole che fanno senz'altro bene all'Italia, anche a livello di costume e di senso civico. L’Europa è sempre stato un faro per noi, anche con le sue regole talvolta rigorose.

    Da ex membro del Consiglio Provinciale, come vede i nuovi inquilini?

    Non sono proprio un osservatore accanito come lo ero prima, però, da quel che mi riportano, il clima e la qualità del dibattito sono peggiorate. Purtroppo c'è una deriva populista, autocratica, una svolta del governo provinciale ancora più a destra. 

    Ho trovato un po' strana la sceneggiata della linea rossa, soprattutto fatta dalla Svp, i cui alleati sono proprio su quella linea lì.

    Cosa ne pensa dell’iniziativa della “linea rossa” per dare un segnale opposto alla deriva di estrema destra?

    Ho trovato un po' strana la sceneggiata della linea rossa, soprattutto fatta dalla Svp, i cui alleati sono proprio su quella linea lì.  Al di là di certi personaggi e certe parole sopra le righe, i contenuti erano perfettamente in linea con quelli degli alleati della Volkspartei, che sono dei sovranisti, nazionalisti. Insomma, l’ho trovato un po' imbarazzante, si trattava di una questione formale, non tanto sostanziale… 

    Abbiamo parlato adesso parlato di deriva a destra e in molte realtà territoriali il Movimento 5 Stelle prova con il campo largo assieme al PD a fare un fronte comune contro la destra. Cosa ne pensa di questa scelta?

    Noi abbiamo fatto una scelta di campo e siamo consapevoli che, se vogliamo battere queste destre, dobbiamo creare un percorso comune. Questa strada però non è priva di ostacoli, ci sono dei valori per noi fondamentali e su cui siamo irremovibili, come la moralità all'interno della politica, l'etica pubblica; spesso ci scontriamo con i nostri partner che su questi temi hanno le asticelle più basse. Guardando un po' all'attualità, i casi di corruzione e mala politica sono tantissimi: dalla Sicilia, alla Puglia, al Piemonte, adesso anche con gli scandali delle Olimpiadi. È evidente che la politica sta diventando sempre più cura dei particolarismi, se non dei personalismi. Noi siamo dall'altra parte e dobbiamo essere integralisti sui nostri valori, quindi, se faremo un'alleanza, sono importanti certi principi. Allo stesso tempo capiamo che è l'unica strada per battere questa destra, se andiamo divisi ci ritroveremo per sempre questo campo opposto che è ancora peggiore. 

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Michele De Luca Mer, 05/29/2024 - 17:56

"C'è un complesso militare e industriale che sta orientando l'Europa ad una guerra prolungata e noi questo non lo accettiamo, né dal punto di vista morale, né perché significa vivere in un’economia di guerra permanente."
Che tutti siano a favore della pace non ci piove. Ma... se c'è qualcuno che il 24 febbraio 2022 ha, dopo aver detto millemila volte che non l'avrebbe fatto, invaso un paese sovrano sulla base di balle colossali, che continua a bombardare obiettivi civili (vedi negli ultimi tempi Charkiv e Odesa, alla faccia della "liberazione") con proposte di pace irricevibili, cosa bisogna fare? Interrompere le forniture agli ucraini (spesso solo a parole, la sospensione delle forniture per il blocco dello speaker Mike Johnson è stato un disastro, oltre all'assurdità di limitare l'utilizzo delle armi fornite solo all'interno del territorio ucraino) che stanno disperatamente ed orgogliosamente difendendo la propria terra dopo aver visto cosa significa la "Russisky Mir" nei territori occupati fra persecuzioni, torture, uccisioni arbitrarie, deportazioni e distruzioni a tappeto? L'elenco dei crimini di guerra compiuti è lunghissimo come le distruzioni (Mariupol docet).
Vogliamo forse che il signorotto al Cremlino (lui si il vero nazista) continui verso i paesi baltici, la Moldavia e altri paesi europei?

Mer, 05/29/2024 - 17:56 Collegamento permanente
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Milo Tschurtsch Ven, 05/31/2024 - 00:05

In risposta a di Christian I

Nö, man bedient zwar das Kriegsnarrativ (der böse Putin muss vernichtet werden), aber selbst aktiv dabei mithelfen, indem man die eigenen Kinder hinschickt, will man natürlich nicht.
Aber diese Frage könnte sich in näherer oder fernerer Zukunft von selbst erledigen:
Stichwort: USA "erlauben" !? Ukraine US-Waffeneinsatz in Russland (Stellvertreterkrieg?)
Stichwort: Macron in Deutschland: Beteiligung an der Hochskalierung, bzw. direkte Einmischung in der Ukraine ?
Stichwort: Russland droht mit Vergeltung
Stichwort: Gewinne für Rüstungsindustrie in den USA und Europa
Stichwort: Europas unbedingte Gefolgschaftstreue zu den USA
Stichwort: Umstellen auf Kriegswirtschaft
Stichwort: ALLGEMEINE WEHRPFLICHT
und voila` Frage beantwortet

Ven, 05/31/2024 - 00:05 Collegamento permanente
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Peter Gasser Ven, 05/31/2024 - 06:57

In risposta a di Milo Tschurtsch

Also der Angriff auf das Nachbarland, das tägliche Beschießen mit Gleitbomben, nordkoreanischen Raketen, iranischen Drohnen von zivilen Dörfern, Städten, Märkten ist nicht die Eskalation, das Verteidigen dagegen, DAS ist Eskalation? Das ist, mit Verlaub, Unsinn - es ist genau das, was Peskow, Medwedew, Putin dazu sagen: wer verteidigt, eskaliert.
Ich bitte Sie, wem wollen Sie das verticken?

Sie wollen also, dass an der Grenze zu Russland die russischen Truppen sich sammeln dürfen, Panzer, Habitzen und anderes schweres Kriegsgerät ansammeln und von dort Dörfer zerstören, Menschen Töten und vertreiben und täglich in das nur 30 km entfernte Charkiw hineinschießen dürfen, und die Ukrainer müssen das “erdulden” (wie Putin es nannte), und dürfen sich nicht verteidigen, dürfen nicht zurückschießen?
Sie wollen, dass sich die Ukrainer gegen Angriffe direkt aus Russland (nicht aus dem besetzten Gebiet) NICHT verteidigen dürfen - Ihr Ernst?

Sie vertreten hier knallhart die Position von Putin.
Krass, meine ich!

Ven, 05/31/2024 - 06:57 Collegamento permanente