Politica | Reazioni

“È una manovra per buttarci fuori dalla giunta”

Nerio Zaccaria (Alleanza per Merano) risponde alle critiche riguardo la presunta indulgenza sulla decisione di Rösch di accogliere un certo numero di profughi a Merano.

Di questi tempi, si sa, ognuno deve fare la sua parte dal momento che all’accoglienza dei profughi non c’è alternativa. E così anche Merano scopre il suo istinto solidale e umanitario, anche se, a onor del vero, più che di una rivelazione si tratta di una “sbirciatina” visto che i circa 60 migranti annunciati da ospitare nella Verde città del Passirio sembrano essere scesi a 30/35 e ora addirittura a 19, attesi per il pomeriggio. Come precedentemente riferito, le strutture individuate per l’accoglienza dovrebbero essere l'ex Salus Center di Prissiano - decisione che ha suscitato forti perplessità fra i residenti - e l’areale vicino a via IV Novembre.

L’iniziativa del sindaco Rösch sembrerebbe, tuttavia, essere stata accolta trasversalmente dalle parti politiche senza battere ciglio. Una percezione che l’assessore di Alleanza per Merano Nerio Zaccaria si affretta a smentire: “il sindaco ci aveva comunicato in giunta che avrebbe avuto un incontro con l’assessore Stocker, credo che abbia siglato un accordo nel periodo di vacatio della giunta definendo gli aspetti della cosa con Kompatscher e la stessa Stocker, il resto l’ho appreso dai giornali. Prima di esprimermi in merito vorrei capire come i profughi saranno distribuiti in Provincia e tutte le conseguenze del caso”. Rimane cauto, dunque, Zaccaria nel dare giudizi - “la situazione è già abbastanza movimentata, eviterei di riscaldarla ulteriormente senza avere gli elementi necessari a disposizione” -, limitandosi a prendere atto della “decisione personale del sindaco” finché non si chiariranno le cose in giunta. “D’altra parte - continua l’assessore - non posso certo bloccare un iter che sembrerebbe già deciso con la Provincia”.

Ma l’accoglienza in Alto Adige è a rischio implosione? O si fa fatica a ridimensionare il problema specifico fuori dal nostro perimetro emotivo ed entro la circoscritta oggettività dei numeri? L’importante è venire rassicurati su un primo, inequivocabile, punto di partenza: farcene carico collettivamente, “se tutti faranno la loro parte allora sono d’accordo che anche Merano faccia la sua, ma Bolzano, Brunico, Laives, Bressanone fanno già la loro? E Scena, Tirolo e Lagundo (per restare nella nostra zona)? Questa è la domanda che mi pongo, strutture disponibili permettendo”.

Ma restano le critiche mosse ad Alleanza per Merano per l’atteggiamento apparentemente permissivo circa la volontà di ospitare i profughi, atteggiamento non in linea con il pensiero cardine dell’elettorato di riferimento, e dunque sintomo, secondo alcuni, di poltronismo acuto. “Io di destra non sono mai stato - precisa l'assessore -, mi sento piuttosto un moderato. Quando si amministra un Comune, poi, si ha la necessità di vedere le cose in maniera diversa. Dopodiché per strategie politiche in campagna elettorale abbiamo fatto un’operazione di raccolta di formazioni di centrodestra, ma gli eletti non appartengono certamente né a Forza Italia né a Fratelli d’Italia. C'è chi però sta cavalcando questa particolare situazione perché ha tutto l’interesse di farci uscire dalla giunta per far entrare qualcun altro e a questi giochi io non mi presto”.