La prima volta del Sudtirolo.
Per la prima volta dal dopoguerra, nel primo trimestre di quest’anno, il numero dei morti supera quello dei nati, nella nostra provincia. Tra i neonati, peraltro, il 17% ha entrambi i genitori stranieri. Bolzano-città ha cominciato da più tempo a vivere questa nuova epoca demografica e il suo saldo naturale è negativo da anni. Eravamo statisticamente speciali, ora molto meno. Altrettanto dicasi per la composizione delle famiglie, per la quale l’Astat ha fatto le proiezioni per prossimi 15 anni, rilevando una drastica riduzione del numero dei componenti. Nel capoluogo, nel 2030, il 42% delle famiglie sarà composto da una sola persona ed il 30% da due persone. Cosa significhi tutto ciò per il futuro della nostra società, del nostro Welfare State, della nostra economia, è tutto da scoprire, anzi è tutto da costruire. La rivoluzione demografica che ha raggiunto anche il Sudtirolo ci costringe a pensare ed agire con una visione sui tempi lunghi. Più lunghi della nostra emotività e del nostro tendenziale individualismo. Del futuro dobbiamo occuparcene, perchè è lì che dobbiamo vivere.