Arnold Schuler non ci sta. Dopo la dura presa di posizione degli alfieri dei Verdi, Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler, l’assessore all’agricoltura si dice sorpreso delle critiche alla sua lettera aperta del 26 giugno al presidente di Legambiente Stefano Ciafani e le rispedisce al mittente: “Quanto affermato dai Verdi non corrisponde alla realtà e allo stesso tempo così si crea inutilmente insicurezza tra la popolazione”. 

Nell’“incriminata” missiva Schuler aveva protestato contro la bandiera nera di Legambiente dichiarando che la Provincia autonoma di Bolzano applica criteri più stringenti rispetto ad altre regioni nell’ammissione di prodotti fitosanitari utilizzabili nelle aree di tutela delle acque potabili, grazie a una lista positiva limitativa approvata dalla giunta provinciale. Non solo. L’assessore della Svp aveva sottolineato che nessuna delle “sostanze attive” consentite nel suddetto elenco è stata mai trovata nell’acqua potabile. Ed è su questo punto che intervengono i Verdi citando una risposta dell’ex assessore Richard Theiner a un’interrogazione del 2017, in cui veniva certificato che tracce di pesticidi erano state trovate in due casi durante un’analisi dei pozzi di acqua potabile pubblica.

Quanto affermato dai Verdi non corrisponde alla realtà e allo stesso tempo così si crea inutilmente insicurezza tra la popolazione

Ma Schuler si difende: “Mi sono riferito solamente alle sostanze ammesse nella lista positiva. Né il Metalaxyl né il diclorobenzammide sono presenti in questa lista. Entrambe le sostanze non vengono utilizzate nella frutti-viticoltura. Prima di accusare qualcuno di false affermazioni - attacca infine l’assessore - sarebbe opportuno informarsi a dovere”.