Società | Spending review

A rischio i tagli al pubblico impiego

Due sindacati (Cisl e Uil) hanno già firmato, ma Cgil e Asgb hanno annunciato che non lo faranno, motivando in modo diverso la loro posizione. A questo punto decisivo il voto del sindacato degli infermieri (Nursing up).
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Foto: mrganso

I tagli alla spesa pubblica rappresentano uno dei passaggi obbligati per dare ossigeno ai bilanci sempre più magri. Non fa eccezione la Provincia autonoma di Bolzano. Ma sulle modalità di questi tagli, dove cioè operarli e con quale procedura, è materia di aspra contesa.

Solo se stamani (29 luglio) i rappresentanti del sindacato degli infermieri firmeranno, allora entrerà in vigore l’accordo sui tagli al pubblico impiego che dovrebbe portare in prima battuta a un risparmio di 6 milioni di euro (l’obiettivo resta in prospettiva quello di arrivare alla cifra di 16 milioni).

Nei giorni scorsi la sezione della Funzione pubblica del sindacato Cgil/Agb aveva inviato una lettera alla giunta e al Consiglio provinciale nella quale, in quattro punti, si avanzavano le richieste giudicate indispensabili alla firma dell’accordo: 1) che venga scritto nella premessa dell’accordo che la Provincia ha già avuto una mancata spesa, non rinnovando i contratti e dunque penalizzando il potere di acquisto dei dipendenti; 2) che le ulteriori misure di risparmio non riguarderanno i dipendenti, ma le spese correnti di enti strumentali e società in house della Provincia; 3) che la riduzione temporanea del rimborso chilometrico sarà effettuata solo se, contestualmente, vi sarà una riduzione anche per quanto riguarda i Consiglieri provinciali; 4) che gli ispettori del lavoro vengano esclusi dalla riduzione temporanea del rimborso chilometrico. Argomenti che però non hanno trovato ascolto.

“Quello che il sindacato aveva chiesto dopo la trattativa e sulla base della discussione svolta nelle assemblee dei lavoratori - spiega Cristina Masera della segreteria Funzione pubblica - erano segnali politici inequivocabili, ovvero di consapevolezza su quanto era già stato fatto in materia di risparmio a carico dei dipendenti, e della volontà di rivolgersi quindi altrove per il futuro”.

L’Asgb, parimenti contraria alla firma, sottolinea altri punti critici. Intervistato dal quotidiano Corriere dell’Alto Adige, Reinhard Innerhofer ha affermato: “A più riprese abbiamo chiesto che venisse modificato il coefficiente di calcolo degli straordinari invece di ridurre il monte ore complessivo. Purtroppo la Provincia non ci ha dato ascolto, quindi insieme ai nostri iscritti abbiamo deciso di non firmare”.

In un’altra intervista allo stesso quotidiano, il direttore della Ripartizione finanze della Provincia, Eros Magnago, commenta: “È chiaro che se salta l’intesa a settembre bisognerà intervenire in altro modo”. Il risparmio preventivato è infatti già stato messo a bilancio. A questo punto non resta che attendere la decisione degli infermieri. Il termine sta per scadere.