“Il daspo urbano passerà”
“Non è un provvedimento di destra o di sinistra, tanto che l’aveva voluto l’ex ministro dell’interno Minniti (del Pd, ndr). Serve per migliorare ulteriormente una situazione in città già alleggerita dalle 27 espulsioni effettuate quest’anno”. Renzo Caramaschi, che sul tema nella commissione affari generali aveva ricevuto i complimenti della Lega (precedenti a quelli sull’areale), tira dritto sul provvedimento che divide la maggioranza in consiglio comunale. “Il daspo urbano passerà” dice a proposito della modifica al regolamento di polizia urbana attesa in Aula il 28 agosto. Una sicurezza manifestata nonostante la contrarietà dei Verdi, che hanno chiesto alcune variazioni di sostanza, e i rischi di tenuta al voto della coalizione. Un solco che potrebbe dare un’occasione ghiotta alle opposizioni dopo le “sconfitte” subite su sfiducia e areale.
La grana dopo Ferragosto
Finita la pausa ferragostana approderà sui banchi del consiglio comunale la delibera approvata in giunta. Si tratta della modifica che contiene l’ordine di allontanamento e divieto di accesso in alcune vie, piazze e parchi di Bolzano: piazza, viale e parco della Stazione, via Renon, via Garibaldi, via Alto Adige, via Perathoner, piazza Verdi, via e parco dei Cappuccini, piazza della Vittoria e parco dei Monumento alla Vittoria e passaggio Nazim Hikmet.
I destinatari sono le persone ritenute responsabili, con i propri comportamenti, di minare la vivibilità e il decoro della città. Per i sostenitori il “daspo” - in pratica il divieto di accesso emesso dal questore, su segnalazione della polizia locale, che se non rispettato porta all’espulsione - costituisce un’arma che scoraggia la presenza reiterata di coloro che bivaccano e si lasciano andare a episodi di schiamazzi, sporcizia, ubriachezza molesta. Per i contrari invece, così com’è formulato, è una risposta sbagliata ad un tema che andrebbe affrontato attraverso percorsi più socio-sanitari che “polizieschi”.
“È un piccolo contributo a migliorare la situazione” ribadisce Caramaschi. Dal fronte opposto, in maggioranza, restano le richieste presentate dai Verdi attraverso la consigliera Chiara Rabini. Per fare in modo, ad esempio, che il daspo non venga applicato ai minori, e nemmeno per piazza Vittoria, perché alcuni casi, ritiene il gruppo consiliare, potrebbero essere risolti iscrivendo la persona all’anagrafe permettendo percorsi di recupero attualmente preclusi.
Occorrerà vedere se il confronto approderà a un risultato di mediazione. Bisogna tenere conto anche dei numeri. Senza i quattro esponenti dei Verdi (i consiglieri Rabini, Tobias Planer, Norbert Lantschner) e l’assessora Marialaura Lorenzini la coalizione - formata da 25 eletti su 45 - scende a 21. Caramaschi forse in un eventuale soccorso esterno, ma Lega e centrodestra potrebbero facilmente ricorrere all’astensione, valida come voto contrario.
Un aumento che non risulta
Intanto si parla di un presunto aumento di richiedenti asilo espulsi dalla Germania che avrebbero trovato a Bolzano la prima meta vicina al rientro in Italia. Il fenomeno riportato dal sindaco non trova però riscontro né dall’esperienza sul campo della Caritas, che gestisce la mensa serale nei locali Clab, e dell’associazione Volontarius a cui compete quella in piazza Verdi. Paolo Valente, direttore Caritas, al contrario sottolinea che la presenza di migranti in città, per effetto del calo degli sbarchi e dell’inserimento nelle strutture di accoglienza, è in calo. Gli stessi utenti della mensa, precisa, sono passati dai circa 200 di inizio anno al centinaio attuale. Quanto a Volontarius, l’associazione registra nel proprio refettorio una presenza costante.
Forse per i verdi sarebbe
Forse per i verdi sarebbe opportuno riflettere sull'ipotesi che il daspo urbano sia utile anche e sopratutto per tutte quelle persone, che pur vivendo una situazione più che ardua, mantengono un comportamento educato e rispettoso verso la cittadinanza.