Don Giovanni a Merano

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Una scommessa visionaria
Azzardo riuscito per Marcello Fera che ha portato a Merano, nello scrigno liberty del Teatro Puccini, rinato a nuova vita dopo il lungo restauro, il "Don Giovanni" capolavoro di Mozart e Da Ponte. Una scommessa vincente del compositore, violinista e direttore d'orchestra Marcello Fera, attivo a Merano da più di trent'anni. In un'ideale partita a poker -dove la posta è solo bellezza e stupore- con il giovane architetto bavarese Martin Dülfer, che nel 1900 progettò il teatro con scelte audaci per l'epoca, in puro stile liberty, il maestro Fera ha rilanciato, confrontandosi niente di meno che con il dramma giocoso insuperabile di Mozart e regalando alla città di Merano, per l'inaugurazione del Teatro Puccini restaurato, un emozionante momento di pura bellezza ed entusiasmo. Con lui hanno vinto e superato brillantemente la prova l'Ensemble Conductus e Windkraft, nella buca dell'orchestra, e sul palcoscenico un giovane cast di validi cantanti, insieme alle varie realtà locali coinvolte, dal corpo di ballo Collettivo Clochard al coro Männergesangverein e l'orchestra di scena dei Musikfreunde, coordinati tutti con mano felice da Silvia Piccollo, cantante e docente di arte scenica e interpretazione teatrale, qui esordiente nel ruolo di regista.
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In scena
Lo stupore per i fortunati spettatori dell'evento comincia già entrando nel teatro prima ancora che l'orchestra diretta dalla bacchetta del maestro Fera attacchi l'overture del dramma giocoso. La sala risplende letteralmente dei colori, degli ori e delle decorazioni originali ripristinate fedelmente da un accurato restauro. E quando si alza il sipario è finalmente l'azione sul palcoscenico, delineata scena per scena dalla musica suprema di Mozart, a rapire lo spettatore.
Sul palco i personaggi dell'opera mozartiana prendono vita mano a mano che l'azione lo richiede e da statue inanimate, come appaiono all'inizio ricoperti totalmente da ampi drappi di stoffa, si svelano poi e mostrano via via le sembianze dei singoli protagonisti: Don Giovanni, il servitore Leporello, Donna Elvira tradita, la coppia Donna Anna e Don Ottavio, il Commendatore e i due sposi Zerbina e Masetto. L'accorgimento registico permette di distanziarsi dall'intreccio di vicende intorno all'eroe libertino e consente uno sguardo ulteriormente sciolto da giudizi morali o moraleggianti, libero anche da derive romantiche o d'altro genere che esaltantino per contro la simpatia per la figura di Don Giovanni, dissoluto eroe irriducibile del melodramma. La regia di Silvia Piccollo resta puro racconto e puro teatro, accentuato più volte anche dai movimenti coreografici del corpo di ballo in scena. Altra scelta registica questa, che dialoga sapientemente con la partitura di Mozart senza sovrapporsi alla musica, assoluta protagonista e già perfetta punteggiatura teatrale del libretto di Da Ponte. L'ambiguità di fondo dell'opera settecentesca che culmina nel drammatico finale in cui Don Giovanni è trascinato all'inferno dal Convitato di pietra, ma non si pente, è resa dalla convincente interpretazione di tutto il cast e dai singoli cantanti, che pur giovani danno prova di ottime capacità canore e attoriali.
Motore e carburante del melodramma, la musica mozartiana sale intanto dalla buca dell'orchestra con la stessa confortante naturalezza di una brezza marina che in condizioni ideali gonfia le vele e spinge le barche sull'acqua. Merito anche dell'esecuzione dell'Ensemble Conductus e degli ottoni antichi di Windkraft diretti con palese piacere dal maestro Marcello Fera. Ligio al suo dichiarato rapporto con la musica che lo spinge a proporre e percorrere paesaggi sonori inesplorati in cui sentirsi a proprio agio, il maestro Fera condivide con l'orchestra e il pubblico di Merano la sua gioia. E noi non possiamo che essergli grati.
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Applausi
Tre le repliche del Don Giovanni in cartellone al Teatro Puccini (l'ultima domenica sera 31 agosto alle 17) subito sold out, a poche ore dall'apertura delle prenotazioni. Gli applausi calorosi del pubblico meranese che in queste sere gremiva la sala e le logge dello splendido teatro cittadino hanno poi suggellato il successo dell'evento.
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Inaugurazione dello Stadttheater - Teatro Puccini di Merano
29.08.2025; 30.08.2025 e 31.08.2025
<Don Giovanni (Il dissoluto punito)>
Dramma giocoso in due Atti
Musica di Wolfgang Amedeus Mozart e Libretto di Lorenzo Da Ponte
Ensemble Conductus & Windkraft
Clavicembalo Carmen Leoni, Violoncello Federica Ragnini, Violino di spalla Veronika Egger
Direttore d'orchestra Marcello Fera
Regia Silvia Piccollo
Interpreti Don Giovanni Nicola Zambon, Leporello Pasquale Greco, Don Ottavio Carlos Negrin Lopez, Donna Elvira Floriana Cicio, Donna Anna Mirjam Gruber, Commendatore/ Masetto Ludovico Dal Pra, Zerlina Paola Valentina Molinari
Coro Männergesangverein, Maestro der coro Josef Sagmeister, Orchestra di scena Orchester der Musikfreunde, Corpo di ballo Collettivo Clochard, Coreografia Hillary Anghileri
Luci Marco Comuzzi, Scenografia Iris Da Ruos, Beatrice Zucca (Accademia di Belle Arti di Brera), Costumi Alessandro Osemont
Giacomo Puccini war ohne…
Giacomo Puccini war ohne Zweifel ein begabter Komponist. Das hat auch Benito Mussolini bei der Gedenkrede für den verstorbenen Komponisten im Jahr 1924 im Mailänder Dom festgestellt. Warum aber das Meraner Stadttheater nach diesem Puccini benannt wurde und von italienischer Seite immer noch so bezeichnet wird, ist nicht verständlich. Das ist reiner Kulturimperialismus.