“Paghiamo di più, se li trattate meglio”
La ricerca è stata condotta nella scorsa primavera dalla studentessa Eva Siller, in collaborazione con il Centro Tutela Consumatori Utenti. La rilevazione è stato compiuta online nell’ambito di una tesi di laurea in “Scienze agrarie e agro-ambientali”. In totale sono stati circa 1000 i consumatori a rispondere al questionario, di cui il 69% donne e il 91% di lingua tedesca.
I risultati mostrano che anche in Alto Adige questa tematica riveste una certa importanza presso i consumatori. In particolare, i consumatori nutrono molti dubbi riguardo le modalità di produzione di carni suine e avicole. La produzione di latticini gode, invece, di buon riscontro; gli stessi sono fra i prodotti più consumati.
La maggior parte dei consumatori intervistati ritiene che sia l'allevamento biologico che quello locale (altoatesino) dedichino maggior attenzione agli animali che non l'allevamento intensivo, convenzionale. Indicatori di tale maggiore attenzione sono l'allevamento al pascolo, un minore impiego di farmaci, aziende di minori dimensioni. I consumatori sono inoltre disponibili a pagare di più per prodotti che garantiscano il 'benessere degli animali'. Bisogna però vedere se una tale risposta non risulti condizionata da un 'dovere morale', piuttosto che da un libero convincimento.
Le persone intervistate ritengono, e sono molto sicuri di ciò, che con la loro spesa quotidiana sia possibile influenzare la qualità di vita degli animali da allevamento. Come hanno già mostrato altri studi effettuati, i consumatori altoatesini sono per la maggior parte convinti che un allevamento più 'responsabile' sia collegato anche a prodotti più salutari.
In generale, i consumatori si mostrano scettici riguardo l'efficacia delle leggi poste a tutela degli animali e dei relativi controlli. I dubbi si riscontrano, in particolar modo, fra le donne ed i consumatori più giovani. La maggior parte della popolazione desidererebbe una maggior attenzione pubblica riguardo l'argomento 'benessere degli animali'.