La festa per il Ponte
"La sorpresa è stata grande. Ho compiuto 70 anni il 24 aprile scorso con una piccola festa sul Renon, pensavo fosse finita lì, non ci pensavo più e, invece, mi sono ritrovato al centro dei festeggiamenti di tutta la facoltà di Scienze della Formazione a Bressanone. Non sono abituato agli applausi, sono un tipo riservato".
Ad una settimana dalla "festa a sorpresa" il professor Siegfried Baur fatica ancora a nascondere il proprio imbarazzo ma il suo sguardo trasmette la soddisfazione per il vero omaggio che amici e colleghi gli hanno riservato: un libro in suo onore, "Der Brückenbau(e)r"
"Non me lo sarei mai aspettato, non sospettavo nulla. Ovviamente mi ha fatto un enorme piacere, ma i sorrisi immortalati dalle foto non erano solo per me, erano per tutti, perché è stata l'occasione per ritrovarsi da parte di un gruppo di persone coese, al di là delle mie stesse aspettative".
"Der Brückenbau(e)r" (edito da Alpha Beta) gioca sin dal titolo con il legame tra Baur e i ponti, mentre all'interno sono raccolti più di quaranta contributi di rinomati autori sui suoi vari campi d’intervento. E' stato curato da Doris Kofler, Gerda Videsott e da Hans Karl Peterlini che ci ha spiegato come è nata l'idea di un omaggio di questo tipo: "ci interessava la Lebenswerk, l'opera ed il progetto di Baur. Una persona che ha realizzato moltissimo, lavorando all'interno delle istituzioni pur provenendo dai movimenti antagonisti. Ma lui, a differenza di altri, dopo aver distribuito i volantini davanti alle fabbriche tornava a scuola, in montagna, per fare il suo lavoro di insegnante. Ha lavorato nella scuola, nel sindacato e nell'università non smettendo mai di cercare margini di miglioramento e portando contributi concreti. Personalmente nutro verso di lui una grande stima, abbiamo collaborato a diversi progetti di ricerca e, raggiunti i settant'anni si butta ancora nel lavoro con un entusiasmo invidiabile. Il libro, però, non si limita a raccontare la sua vita ma dà spazio a molte voci che affrontano le tematiche che gli stanno a cuore. Questo è il vero omaggio che gli abbiamo reso".
A voler essere pignoli, la parole "ponte" è fin troppo abusata da queste parti. A prima vista, appare persino un tantino fuori luogo, perché oggi non si tratta più di collegare due rive separate ma di relazionarsi con molteplici comunità che non sono divise da una frontiera.
Peterlini, però, fuga ogni perplessità, spiegando che “i ponti a cui abbiamo pensato non sono manufatti di ingegneria, all'accezione abbiamo dato un taglio pedagogico. Non abbiamo pensato ad un manufatto che unisce il punto A al punto B, ma a qualcuno che si trasforma in ponte. In pedagogia per fare ponte devi rischiare te stesso, sei tu verso l'altro, in questo senso Baur è perfetto. Anche se, alla consegna del libro, ci ha tenuto a precisare che si sentiva un piccolo costruttore di ponti ed ha voluto ricordare che ce n'era uno più grande di lui: Alexander Langer".
"Der Brückenbau(e)r" verrà presentato mercoledì, 4 dicembre, alle ore 20, alla Sudwerk Batzenhäusl a Bolzano. (qui i dettagli).