"Avevo trovato il mio sogno"
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Valentina Peleggi, fiorentina, nel 2016 vinse il APCA Award. BBC Music Magazine la considerò "2018 Rising star". E’ oggi Direttore Musicale della Richmond Symphony Orchestra.
SALTO: Essere oggi una affermata direttrice è la realizzazione dei suoi sogni di bambina?
Valentina Peleggi: Assolutamente sì. Avevo 13 anni quando per la prima volta ho visto Zubin Mehta dirigere, ero sul palco nel coro dei bambini. Non avevo mai ascoltato dal vivo questo brano. L'orchestra accorda, e un incredibile onda sonora mi travolge. Era l'inizio dei Carmina Burana! Una grande orchestra (il Maggio Musicale Fiorentino) era davanti a me, un enorme coro alle mie spalle: per la prima volta mi sono sentita parte di qualcosa di immenso, ho percepito che stavamo costruendo insieme qualcosa di magnifico. Avevo trovato il mio sogno.
Il programma del concerto che la vedrà sul podio della Haydn affianca Aram Khachaturian e Čajkovskij, ovvero il Concerto per violino del compositore armeno e la Sinfonia Patetica del russo. Ci racconta di questo progetto ? Vi è un filo rosso che accomuna/attraversa le due opere?
Queste due opere sono per alcuni versi antitetiche, ma allo stesso tempo complementari. Scritte fra Mosca e San Pietroburgo, a meno di 50 anni di distanza eppure appartenenti a mondi (culturalmente, politicamente, storicamente) diversi. Una nata dalla gioia, dall'esuberanza giovanile; una dell'urgenza della disperazione. Entrambe però con un'anima malinconica, entrambe che guardano alla musica folclorica come ad un mondo puro ed incorrotto. Entrambe che esalano un'instancabile voglia di vivere, un desiderio di pienezza mai raggiunta.
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Con Anna Tifu ha già collaborato, interpretando il Concerto op.64 di Mendelssohn. Per il Concerto di Kachaturian vi siete già confrontate o saranno sufficienti le giornate bolzanine?
Ci vedremo a Bolzano. Io sono in Inghilterra al momento e arriverò in aereo lo stesso giorno della prima prova d'orchestra. So che anche Anna è impegnata in un'altra produzione. Ma c'è tempo per parlare di tutto, ed è sempre meglio confrontarsi di persona quando possibile.
Nella sua biografia leggiamo che alla direzione della Richmond Symphony Orchestra, “ha rivitalizzato la produzione artistica dell'orchestra”. Ci può raccontare di questo?
Ho iniziato come Direttore Musicale della Richmond Symphony in America a luglio 2020. A novembre 2022, appena usciti dal covid non solo eravamo tornati ai numeri (di pubblico e di incassi) pre-covid ma eravamo cresciuti già di 2 milioni di dollari ed ingrandito l'orchestra a 92 membri stabili, con un coro di 150 e 5 orchestre giovanili. Qualcosa di assolutamente inaudito! Abbiamo rivisto completamente la nostra programmazione. Abbiamo 5 serie: una serie sinfonica principale, una "metropolitana" dove l'orchestra in formazione leggermente ridotta viaggia per lo Stato della Virginia, una pop, una per le scuole e le famiglie, una totalmente gratuita chiamata "community concerts" e una serie cameristica. Ogni concerto della serie principale è registrato in streaming. E poi ci sono i progetti più rivoluzionari, come quello con la realtà aumentata, spettacoli che uniscono la musica con la danza, installazioni artistiche e moltissime commissioni di musica contemporanea. Quest'anno abbiamo anche commissionato un'opera lirica, che andrà in scena il prossimo Aprile intitolata "Loving versus Virginia", che tratta del primo caso in America di matrimonio interrazziale, che si è svolto proprio a Richmond.
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Nel corso o a margine di un suo concerto le è capitato un episodio buffo (o tragicamente comico) di cui ancora sorride?
Una volta stavamo suonando il secondo concerto di Rachmaninov per pianoforte, ma i tecnici si erano dimenticati di fissare le ruote del piano. Verso metà del primo tempo il piano ha iniziato a camminare! Per fortuna il palco era grande e i tecnici hanno risolto subito. Devo dire però che ogni volta che c'è un concerto per piano una delle prime cose prima di entrare è chiedere se le ruote sono state fissate!
Pensa con Dostoevskij che “la bellezza salverà il mondo” ?
No. Penso che il mondo sia già bellezza. A noi sta il compito di cercarla e di apprezzarla in ogni momento, in ogni nota. Dentro e fuori il palcoscenico.
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Martedì 03.12.2024 ore 20.00
Bolzano, AuditoriumOrchestra Haydn
Valentina Peleggi, direzione
Anna Tifu, violino
Aram Khatschaturian - Concerto per violino e orchestra in re minore
Pëtr Il'ič Čajkovskij - Sinfonia n. 6 in si minore, op. 74 "Patetica"