Indignamoci! Ma facciamoci avanti.

Lo scandalo delle pensioni é l'occasione per ripensare il ruolo dei partiti e dei cittadini nella gestione della nostra autonomia.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Lo spettacolo – psicodramma altoatesino sulle pensioni ai consiglieri – continua. A recitare sono rimasti in verità solo i politici della SVP, gli altri, e particolarmante gli italiani, si sono rapidamente sfilati ed auto-assolti. Il pubblico siamo noi cittadini, indignati e scandalizzati per la inammissibile generosità del sistema pensionistico riservato ai “nostri” eletti. Siamo spettatori in attesa del gran finale: “come se la caveranno?” “quante teste salteranno?”. Insomma, noi indignati, loro a cercare di cavarsela. Ma la storia non é cosí semplice; qui c’é in ballo la nostra democrazia, la nostra autonomia. Con l’attuale livello di sfiducia nella Politica, non sono a rischio solo “loro” politici, ma anche noi cittadini. I politici dovranno essere messi a dieta di denaro e di potere, ma noi cittadini siamo attesi alla prova di una democrazia piú trasparente,
ma anche piú partecipata e piú responsabilizzata. Tocca a noi indignati, diventare sempre piú protagonisti diretti del governo della Cosa Pubblica. La politica, i partiti tolgano le mani da molti settori della nostra vita sociale. Le mani in pasta mettiamocele noi, spostiamo il potere dall’alto in basso. Se non lo faremo, cambierá gran poco. Anzi rischieremo presto di dover dire come i romani nel 1944, dopo la fine della dittatura, “aridatece er Puzzone”!