Società | Pregiudizi

Lo Schettino tedesco

E' possibile paragonare la tragedia aerea della Germanwings a quella navale della Costa Concordia? L'ultimo episodio di un pregiudizio inossidabile.

Diciamo la verità, soltanto a un rozzo imbecille sarebbe potuto venire in mente di paragonare Andreas Lubitz a Francesco Schettino. Chi l'ha fatto si è nascosto dietro al misero paravento di un argomento furbo: che cosa accadrebbe se li paragonassimo davvero? Come a dire, non si possono certo paragonare, ma intanto voi pensateci. Il titolo, del resto, rendeva davvero inutile la lettura dell'inutile articolo.

Ripensavo a questa triste vicenda giornalistica avendo per le mani il bel volume di Paolo Emilio Petrillo, Lacerazione / Der Riss: 1915-1943: i nodi irrisolti tra Italia e Germania (La lepre edizioni, 2014). Un libro utilissimo per chi volesse documentarsi sul luogo comune del tedesco organizzato e cattivo e l'italiano bonario cialtrone, con tutto quello che ne può derivare. Fino alla domanda che ogni volta tocca farci: finirà mai questa gara all'ultimo pregiudizio, questo eterno derby d'Europa basato su generalizzazioni indebite e percorso da una orrenda aggressività latente?

Ma come hanno reagito i giornalisti tedeschi al volgare attacco dei "colleghi" italiani? In un articolo pubblicato sullo Spiegel viene "ammesso" che la spiegazione sia da cercare in una sorta di "vendetta":

Der Grund für diesen Vergleich, der angeblich keiner ist, liegt im Jahr 2012: Damals hatten etliche Medien, unter ihnen auch der SPIEGEL, den italienischen "Concordia"-Kapitän für sein Fehlverhalten während des Unglücks harsch kritisiert - und viele Italiener fühlten sich dadurch persönlich angegriffen. Der "Giornale"-Artikel ist insofern auch als Retourkutsche zu interpretieren.

L'unico commento da fare: quando neppure le tragedie più grandi - come quella della "Concordia" e della "Germanwings" - riescono a fermare il meccanismo infernale del pregiudizio, vuol dire che esso è ancora radicato molto profondamente dentro di noi. Noi altoatesini/sudtirolesi lo sappiamo bene, ed è proprio in occasioni del genere che dovremmo sentirci maggiormente chiamati in causa per cercare di decostruirne la logica.