Profughi, è mobilitazione collettiva
La situazione dei profughi al Brennero e a Bolzano è finita sul tavolo anatomico nazionale. Trovare una soluzione all’esodo inarrestabile è una priorità nell’agenda di Roma che ieri ha voluto ascoltare nel merito il prefetto di Bolzano Elisabetta Margiacchi. Il Comitato parlamentare di controllo ha rivolto al Prefetto alcune domande, in particolare sull’azione delle pattuglie trilaterali, sugli interventi della polizia austriaca sul territorio italiano (la cui presunta ingerenza è stata oggetto di accese critiche da parte di alcuni parlamentari) e sulla direzione dei flussi. Margiacchi ha chiarito che i migranti finora assegnati in Alto Adige sono 916 e 89 sono invece i permessi di soggiorno rilasciati ai minori stranieri. Vienna, ha evidenziato ancora il Prefetto, rispetta l’accordo bilaterale del 1997 che ha l'obiettivo di scongiurare gli stanziamenti imponenti in Austria e i passaggi non regolamentari in Germania.
Il Prefetto ha inoltre riferito che i sindacati Siulp e Coisp (il segretario nazionale di quest’ultimo si incontrerà oggi con il Commissario del Governo) hanno sottolineato lo scarso intervento del Paese per cercare di risolvere il problema. Il Comune e la Provincia, ha poi specificato Margiacchi, si stanno impegnando pervicacemente ad accogliere i profughi e, al fine di apportare un ulteriore, concreto, aiuto, verrà a breve istituito un protocollo operativo, che coinvolgerà anche i Comuni, per definire al meglio i ruoli. Per quanto riguarda la situazione alla stazione di Bolzano Margiacchi ha assicurato che verrà costituito un centro per l’accoglienza dove le forze dell’ordine potranno svolgere le operazioni di identificazione dei migranti in viaggio verso il nord e i volontari fornire l’assistenza necessaria. A tal fine, domani, i locali del binario 1 saranno operativi come punto di ricovero.
Ma la Provincia e il Comune vogliono fare di più e stanno prendendo accordi con la Signa holding per attivare eventualmente un centro, aperto anche la notte, all’Hotel Alpi (al momento chiuso in attesa che si cominci a costruire il megastore), come riporta il Corriere dell’Alto Adige di oggi. Nel frattempo anche la politica si mobilita: ieri l’assessore Luigi Gallo ha portato alcune cibarie per gli 80 profughi sbarcati ieri mattina. Sempre nella giornata di ieri la Giunta comunale al gran completo si è recata in stazione per verificare la situazione. “Si tratta di una situazione inacettabile - ha detto il sindaco Spagnolli - in un qualsiasi paese civile, anche perché tra queste persone ci sono donne e bambini che si trovano lì, sul binario, senza possibilità di lavarsi o di trascorrere in maniera decente la notte. Con i responsabili delle ferrovie abbiamo cercato di capire se vi possono essere delle soluzioni praticabili almeno per cercare di dare un tetto a questa gente durante la notte, quando non passano i treni, anche per consentire alle nostre associazioni di intervenire in maniera efficace”. Il primo cittadino ha inoltre sottolineato la necessità di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni a livello nazionale:
"Non è possibile che Bolzano diventi il luogo dove concentrare l'incapacità dell'Italia di gestire in maniera compiuta tutto questo fenomeno. Contemporaneamente Bolzano non può supplire da sola il rifiuto dei paesi vicini (Austria e Germania) di accogliere i migranti. Sia lo Stato italiano che la Provincia di Bolzano devono attivarsi in maniera più forte che in passato per risolvere questo problema. Il Comune non può intervenire direttamente, ma non possiamo far finta che il problema non esista. In stazione non c'è solo il problema dei profughi, ma anche quello dei delinquenti ordinari di cui si è parlato anche recentemente".
Acconsenti per leggere i commenti o per commentare tu stesso. Puoi revocare il tuo consenso in qualsiasi momento.