Economia | Il duetto

“Sarà battaglia contro l’austerity”

Lo ha detto Matteo Renzi nel corso del confronto con il primo ministro francese Manuel Valls all’Auditorium Santa Chiara per il Festival dell’Economia di Trento.

Matteo Renzi, premier italiano, e Manuel Valls, primo ministro francese, “i fratelli gemelli” come li ha definiti più volte la moderatrice Lilli Gruber durante il dibattito Italia-Francia (vs. austerity), tenutosi oggi pomeriggio in occasione del Festival dell’Economia di Trento. 
Il ghiaccio è presto sciolto quando la giornalista chiede ai due ospiti chi dei due è più di sinistra. “Io, sono molto più di sinistra di Manuel”, interviene con il solito stile goliardico Matteo Renzi e il siparietto è servito.

Alla domanda su quale sia in Italia il dogma più forte della sinistra, il Primo ministro risponde: “quello del lavoro e si difende il lavoro difendendo il lavoratore, non l'articolo 18, che è solo un simbolo”.

Il Presidente del Consiglio schiva poi le domande sulle elezioni regionali di domani, precisando che “non saranno un test su di me. Le elezioni locali hanno valenza locale”. Il gradimento del governo non è in discussione, dunque, e aggiunge: “a settembre, quando avremo finito di fare le riforme, inizieremo una battaglia contro l'austerity con una determinazione che non immaginate. Non dico che andremo a fare casino, ma ci si avvicina”.

E sono proprio le riforme e la loro attuazione, sia in Italia che in Francia - sorvegliate speciali dell’Ue - ad essere attese e guardate con una certa apprensione soprattutto dall’Europa del nord. “La crisi non è colpa della Merkel ma della mancanza di riforme”, ha specificato il capo di governo italiano.
E della necessità di una evoluzione europea parlano i due premier; Renzi dichiara che “l’idea che la politica europea continui a essere basata su austerità e rigore è inaccettabile, deve investire sulla crescita e cambiare direzione di marcia”. Gli fa eco Valls che avverte: “se l'Europa non tornerà a crescere vinceranno i populisti e gli antieuropeisti”.

Un anno fa eravamo i malati d’Europa insieme alla Grecia - prosegue Renzi - il quadro adesso sta cambiando. Noi abbiamo il problema del debito alto, però da Maastricht in poi si è detto di tagliare, e si tagliano gli investimenti e non la spesa corrente, è un circolo vizioso perché non si avvia la crescita e si tagliano di nuovo gli investimenti”.

Sono assolutamente certo - ha poi aggiunto il Primo ministro italiano - che la lingua dell’economia futura sarà l’italiano e il francese, e non il tedesco”.

Per quanto riguarda il tema dell’immigrazione, diventato - secondo Renzi - per la prima volta anche tema europeo, vanno rilanciati progetti di cooperazione internazionale. “Con la crescita economica e demografica dell'Africa – ha chiosato Valls – se l'Europa, che è nata con il compito di riconciliare popoli e paesi dopo le guerre, non si preoccupa di quello che avviene a sud i problemi di oggi saranno nulla rispetto a quelli di domani. Ci vuole un progetto comune per sostenere l'Africa e l'Italia deve poter godere della solidarietà degli altri paesi europei e quindi anche della Francia”.