Politica | Giunta
Alto Adige nel Cuore non firma mozione sfiducia
Nostalgici del Pentapartito, del Craxi-Andreotti-Fanfani, del Manuale Cencelli e dei governi balneari avete trovato finalmente un luogo dove rinverdire i fasti di un tempo. Bolzano è la nuova patria per i "feticisti" della Prima Repubblica ed i movimenti politici attuali confermano come siamo di fronte a fenomeni "vintage", al quale gli italiani di mezza età sono abituati. Eppure Gabriele Giovannetti ha come propria data di nascita quella di Tangentopoli, quando la Prima Repubblica è ufficialmente morta.
Il suo comunicato è un trattato di equilibrismo, con stile. Infatti Alto Adige nel cuore è contrario ad
«affannarsi adesso a presentare una mozione di sfiducia (che) avrà solo effetti deleteri. Da un lato contribuirà sicuramente a ricompattare la maggioranza in tempi più rapidi del previsto, dall'altro una sfiducia che andasse in discussione, come probabile, dopo il primo settembre avrebbe l'effetto, se approvata di portare la città a votare a maggio e non a novembre come pensa una parte dei proponenti. La città verrebbe gestita di fatto per l'ordinaria amministrazione da un commissario e i grandi investimenti sarebbero ulteriormente scoraggiati perché non attuabili prima di un anno. E' evidente che se la mozione venisse comunque presentata voteremmo a favore della sfiducia, ma non la firmeremo».Dunque Alto Adige nel Cuore vuole che Spagnolli vada a casa, ma non con una sfiducia, «bastava votare sì alla delibera sulla variante del PRU di via Alto Adige». La proposta di Giovannetti è quella di lasciar "rosolare" Spagnolli, «di qui a quattro mesi ci sarà da discutere il bilancio e una sua eventuale bocciatura comporterebbe nuove elezioni a maggio».
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