BIS, di Stefano Bernardi
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Stefano Bernardi è artista sonoro, sound designer e musicista.
SALTO Artstore: Stefano, parlaci un po' di te e del tuo lavoro. Quando hai cominciato?
Bernardi: Ho completato gli studi presso la Zelig - Scuola di Documentario e Nuovi Media di Bolzano nel triennio 1994-1997. Da allora lavoro come tecnico del suono e sound designer nel settore cinematografico collaborando con diversi registi e case di produzione italiane e internazionali, con particolare attenzione per i documentari creativi.Ho all’attivo numerose partnership con studi di design e di architettura, musei e compagnie teatrali. Compongo musiche o installazioni sonore interattive e realizzo paesaggi sonori.
Come musicista ho fatto parte del collettivo "The Comfort Zone", ho suonato in duo con la pianista Francesca D'Aste sotto il nome di "UBIK", mi sono esibito in live electronics con Daniela Cattivelli di Bologna e ho portato avanti con Andrea Polato il progetto "Monica Vitti”.
Dal 1984 sono membro del gruppo rock “ZIZ”.
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Per Artstore presenti l’opera “BIS”, un progetto performativo che nel 2018 hai portato al festival ”Common past – common future“ promosso dalla “12 -14 contemporary gallery” di Vienna. Puoi descrivercelo?
Il progetto è nato per una mia ricerca personale, non era stato commissionato dalla galleria. A volte mi piace partire dai materiali, testarli e sperimentarli senza un particolare obiettivo. In questo caso mi affascinava occupare lo spazio vuoto con questi palloni, fissati ai bicipidi e gonfiati di aria, al cui interno ho installato delle strisce di LED collegati a un semplice impianto a batteria e gestite da interruttori. L’intento era sperimentare l’effetto generato in uno spazio buio e vuoto generato dall’alternanza di luce e di buio insieme al movimento centrifugo della rotazione del mio corpo sull’asse verticale.
Così, infatti, descrivo l’opera: “ho immaginato una stanza buia, due luci in movimento. Io sono quasi invisibile. Con i pollici accendo e spengo le luci all'interno dei palloni di lattice che tengo intorno ai polsi. Attraverso le modulazioni di luce e suono di un segnale binario, i palloncini entrano in comunicazione, in dialogo… la violenza diventa forza centrifuga. Mi muovo vorticando come un derviscio, al limite dell'equilibrio. Esausto, mi libero prendendo a calci i palloni con le scarpe chiodate.”
La cosa divertente è che, dopo tutta questa progettazione e preparazione, quando arrivo a Vienna scopro che la mia esibizione in realtà è per strada e non nella tipologia di spazio che avevo immaginato… tra bambini, birra e wurstel! È stata una esperienza di adattamento e resilienza… la performance è infatti diventata interattiva nello spazio pubblico.
Sul mio sito nella sezione dedicata dell’opera si trova un video dell’esibizione a Vienna e uno stop motion della performance che avevo immaginato e sperimentato. www.stefanobernardi.org/project/bis/
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Ma di questa opera cosa è in vendita sull’ArtStore di Salto.bz?
È in vendita una o più foto dell’opera “BIS”, scattate da Martin Rattini con una macchina fotografica Hasselblad su negativo grande 6X6 cm. Chi fosse interessato può sceglierne uno o più tra quelle riportate nella sequenza qui sotto. La foto viene consegnata stampata su carta fotografica nelle dimensioni che si preferiscono.
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Quali sono le caratteristiche principali delle tue installazioni interattive?
Sicuramente ciò che accomuna i miei progetti artistici è il suono e le sue declinazioni interattive. Nella progettazione e nella realizzazione delle opere cerco l’attenzione al dettaglio e, essendo spesso assemblaggi di oggetti che producono suoni non casuali, è importante che siano tecnicamente impeccabili e funzionanti.
Cerco anche una drammaturgia nei suoni prodotti dalle installazioni, tendo ad immaginare una composizione musicale o, quanto meno, ad una potenziale musicabilità e interattività che possa coinvolgere, incuriosire ed entusiasmare il pubblico. Ma prima deve convincere me, che sono un “collaudatore” molto pignolo ed esigente!
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Il pubblico nelle tue opere è spesso coinvolto e diviene parte attiva nella fruizione artistica. Puoi dirci di più di questa caratteristica partecipativa dei tuoi lavori?
Mi piace molto vedere grandi e piccini affascinati dall’utilizzo delle installazioni sonore che realizzo e noto che spesso riconoscono la dinamica narrativa che ci sta dietro. Mi sorprendo sempre quando vedo che le persone, superato l’imbarazzo iniziale, si divertono a interagire con le mie opere; è fonte di grande di soddisfazione. Solitamente quando entri in un museo non puoi toccare le opere… le mie invece nascono per essere utilizzate. Mi piace che siano stimolo alla relazione e alla condivisione, per generare cortocircuiti partecipativi e far incontrare - attraverso l’arte - persone che non si conosco.
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Quali sono i progetti artistici per il futuro?
A partire dall’opera “Cul de sac” premiata lo scorso anno a Bolzano Art Weeks ho iniziato a sperimentare l’utilizzo dei ventilatori per muovere parte delle opere e introdurre l’aria come fonte di dinamismo. Più recentemente, ho scoperto le tende a lamette – composte da serie di numerosi cordini – e le vernici sensibili al tocco che grazie a componenti ferrosi sono in grado di condurre elettricità e quindi contribuire a generare il suono. Sto quindi sperimentando questi elementi e le loro possibili combinazioni per realizzare una nuova installazione, che ancora però è solo in uno stadio progettuale. Si chiamerà “Labirintite” ed è un percorso a spirale in cui si può entrare e attraverso il movimento generare suoni. Aspetto di avere l’opportunità e le risorse per realizzarla!
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Dettagli opera
Artista: Stefano Bernardi
Titolo dell’opera: BIS
Anno di produzione: 2018
Dimensioni: max 40x40cm
Tecnica/Materiali: stampa su carta fotografica
Prezzo: 600€ per ogni stampa
Intervista a cura di Massimiliano Gianotti -
SALTO ha realizzato tramite questa galleria digitale uno spazio speciale dedicato alle artiste e agli artisti della Zona Euregio-Tirolo.
Le opere d’arte vengono presentate in via esclusiva sull’Artstore di SALTO
Artstore è un progetto sviluppato dall'associazione culturale BAU. Da Gennaio 2023 la curatela è nelle mani di BAW – Bolzano Art Weeks. BAW è un festival di arte contemporanea organizzato in rete con istituzioni, associazioni, operatori/trici e artist* della scena locale, nazionale e internazionale. Nella sua seconda edizione del 2022 ha ospitato più di 150 eventi in gallerie, musei, atelier, spazi indipendenti, pubblici, privati e temporanei.Interessata/o?
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