Don’t mess with Twitter

È capitato a tutti di combattere con le storture dei social network, a cominciare dagli insulti “infiocchettati” e recapitati in bella vista sulle bacheche pubbliche per finire con incitamenti all’odio o alla violenza, optional di serie per quel gigante onnivoro che è il mondo dei social. Qualcosa, tuttavia, sta cambiando. Twitter - che spesso è stato oggetto di minacce da parte dei jihadisti dell’Isis - annuncia infatti di aver aggiornato nuovamente le sue regole di condotta, specificando il divieto di abusi che spingano alla violenza contro gruppi specifici. Con la nuova policy, Twitter sospenderà qualsiasi account che istiga l'odio.
Nelle regole pubblicate online si legge che gli utenti non possono “promuovere la violenza contro una persona o attaccarla direttamente o minacciare altre persone in base a razza, etnia, origine nazionale, orientamento sessuale, sesso, identità sessuale, religione, età, disabilità o malattia”. Il microblog specifica anche che le “minacce di violenza” che possono essere soggette al blocco temporaneo o alla sospensione di un account includono anche “l’intimidazione o l'incitazione al terrorismo”. “Twitter - ha spiegato ancora Megan Cristina, direttrice del Trust and Safety del “social cinguettante” - non tollererà comportamenti volti a molestare, intimidire o usare la paura per mettere a tacere la voce di un altro utente”. La misura arriva dopo gli inviti di leader mondiali ai social a rafforzare la vigilanza in chiave anti-attentati.
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