Vitalizi, rientrati quasi 17 milioni

Evitare perdite di tempo e contenere il più possibile la spesa: è su queste basi che consiglio e giunta regionale si stanno muovendo per recuperare quanto dovuto in seguito al cosiddetto scandalo dei vitalizi. Una legge nazionale, la prima in materia, ha finora portato a un recupero retroattivo delle somme erogate in più. Ad oggi sono rientrati nelle disponibilità del Consiglio regionale quasi 17 milioni di euro, di cui 3,8 milioni già utilizzati per finanziare progetti, nelle Province di Trento e Bolzano, destinati ad aiutare le famiglie e l'occupazione.
Prossimo passo la sentenza della Corte di Cassazione - attesa nei primissimi mesi del nuovo anno - che dovrà stabilire in via definitiva quale sia il giudice competente nei procedimenti giudiziari in corso; anche la questione del recupero coattivo è quindi vincolata alla decisione che sarà presa in tempi rapidi dalla Corte stessa. Nel frattempo si sono conclusi tutti i lavori preparatori per una collaborazione con la Trentino Riscossioni che è ora al vaglio dei legali. Ufficio di presidenza e giunta regionale sono al lavoro e stanno verificando ogni via possibile, anche aggiuntiva alla riscossione coattiva ad opera della società in-house della Provincia Autonoma di Trento (e della Regione, con l'eventuale acquisto delle quote). A maggior tutela dell’ente pubblico, si sta valutando la possibilità della creazione di un Fondo rischio, sebbene ad oggi, proprio in virtù delle rassicurazioni ricevute dalla magistratura sulla correttezza delle leggi regionali 4/2015 e 5/2015, non sembri una necessità.
Finora sono stati 58 su 87 gli ex consiglieri interessati dalla riforma che hanno restituito quanto dovuto, a differenza dei 29, che non hanno quindi adempiuto alla legge. Dei 40 non aventi diritto, invece, sono 13 coloro che non hanno girato le quote a loro intestate al consiglio. Qualche cifra in dettaglio: sono stati recuperati, ad ora, 16 milioni e 700mila euro, a cui si aggiungono 600mila euro che stanno rientrando a rate. Nella conta mancano dunque ancora 12 milioni e 166mila euro, dei quali 5 milioni e 975mila euro in quote del Fondo Family ancora intestate a consiglieri che non hanno effettuato la cessione al consiglio regionale e 6 milioni e 191.800 euro in liquidità non rientrata per contenzioso. “Nell'ultimo anno - ha dichiarato la presidente Chiara Avanzo - sono rientrati 8 milioni di euro. La nostra priorità è recuperare quanto è dovuto in base ad una legge in vigore che va rispettata. Abbiamo mantenuto contatti continui sia con i nostri legali, sia con la Procura della Corte dei Conti, al fine di arrivare in breve tempo ad un risultato certo. Abbiamo bisogno di agire in modo tale da essere assolutamente incontestabili, al fine di garantire che i fondi recuperati ritornino per sempre nelle casse del Consiglio e quindi dei cittadini; senza cedere alla tentazione di fare in fretta, a rischio di sprecare un lavoro, a volte estenuante, che stiamo portando avanti giorno per giorno”.
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