Fuochi spenti
Sarà un Capodanno per alcuni versi alternativo quello che ci si prepara a festeggiare in Alto Adige. A Merano, come ormai noto, al posto dei consueti fuochi d’artificio quest’anno verranno fatti librare nell’aria migliaia di palloncini bianchi luminosi che saranno consegnati anche con l’aiuto di 15 migranti (in base al protocollo d'intesa, firmato anche dal Comune di Merano, per l'impiego a fini sociali dei profughi ospitati presso la struttura d'accoglienza alla stazione). “Riconoscibili da una pettorina che riporta il logo di Merano, dei suoi 700 anni, e il pronome 'noi' in più lingue - spiega il vicesindaco Andrea Rossi - i volontari contribuiranno a distribuire i palloncini a tutti coloro, meranesi e ospiti, che vorranno trascorre in piazza la notte di San Silvestro. L’iniziativa è stata concordata con la direzione di Volontarius/River Equipe, l’ente gestore della struttura d'accoglienza, e con l'Azienda di soggiorno che coordina tutte le attività del Capodanno”.
E a chiunque sarà tentato di celebrare il nuovo anno con i botti il comandante della polizia municipale Fabrizio Piras ricorda che “l’articolo 16 vieta tassativamente su tutto il territorio comunale l'accensione di fuochi d'artificio e il loro lancio, ma anche lo sparo di petardi, bombette, mortaretti e razzi di qualsiasi tipo”. Chi contravviene a tale disposizione rischia una sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 80 a un massimo di 500 euro, fatto salvo il risarcimento del danno eventualmente causato. In sintonia anche Bolzano dove vige il medesimo divieto; i trasgressori, in questo caso, rischiano sanzioni a partire da 100 euro. Saranno quindi intensificati i controlli da parte della polizia municipale. In ogni caso per chi non può fare a meno dei giochi pirotecnici possono essere concesse, eccezionalmente, autorizzazioni dal Sindaco competente, a seguito di richiesta scritta e motivata.
C’è poi un altro fattore da considerare: la siccità. Visto il periodo caratterizzato da un clima particolarmente secco, infatti, la Protezione civile mette in guardia sul pericolo, ancora maggiore, di eventuali incendi. Vietato dunque accendere fuochi nei boschi e nelle loro immediate vicinanze (distanza minima 20 metri), in particolare se si transita con impianti di risalita nelle aree boschive dei comprensori sciistici. Le zone maggiormente a rischio rimangono i versanti esposti al sole dove erba e arbusti sono rinsecchiti a causa dell'assenza di precipitazioni. Paul Profanter, direttore della Ripartizione provinciale foreste, raccomanda di usare la massima prudenza quando si maneggiano possibili fonti di innesco delle fiamme come mozziconi di sigaretta e fiammiferi. Anche nei centri abitati, i vigili del fuoco altoatesini consigliano di non utilizzare fuochi d’artificio, mortaretti girandole e similari. Particolare attenzione è richiesta infine con le cosiddette lanterne cinesi che potrebbero sviluppare velocemente un incendio.