Politica | Benk, Kaufhaus, speculazione

Bolzano, alla fine della corsa

Con l'apertura delle urne, l'iter che nelle intenzioni dei promotori dovrebbe portare all'approvazione del progetto Kaufhaus è formalmente iniziato.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Bolzano, alla fine della corsa

Per iniziare a fare conti di quanto costa fin da subito ai cittadini di Bolzano la consultazione popolare per il progetto Benko è sufficiente vedere cosa sta accadendo ai seggi elettorali. I seggi sono 28 e in ciascuno di essi lavorano dai 2 ai 5 impiegati comunali. L’orario è continuato da martedì 9 marzo a lunedì 4 aprile. Facciamo i complimenti al manovratore, l’insuperabile commissario Penta, per avere conseguito il record del mondo di durata di una consultazione popolare. E’ per favorire la democrazia vero commissario?

Per fare il calcolo del costo dell’iniziativa si può procedere in due modi: o calcolare solo gli straordinari del personale impegnato ai seggi, oppure aggiungere a questo costo le ore lavoro sottratte agli uffici nel normale svolgimento delle attività quotidiane.

Nell'ordinamento giuridico italiano è detto danno erariale il danno sofferto dallo Stato o da un altro ente pubblico a causa dell'azione o dell'omissione di un soggetto che agisce per conto della pubblica amministrazione in quanto funzionario, dipendente o, comunque, inserito in un suo apparato organizzativo. Dato che la consultazione popolare anticipa di solo un mese le elezioni comunali, si può tranquillamente considerare il referendum un dispendio ingiustificato di risorse pubbliche che è pagato direttamente dai cittadini in forma diretta di tassazione e indiretta di mancata fruizione di servizi. Il commissario Penta ci si augura possa essere dunque chiamato a rispondere in prima persona quanto prima di tale danno della cui stima è responsabile la Corte dei Conti.

Sul resto dello spettacolo che accompagna l’avvio della consultazione vale forse la pena sottolineare l’ambiguità del giornalismo che il giorno di Pasqua invita i cittadini a riprendere in mano il destino della città e sui siti online dei quotidiani ospita la pubblicità a pagamento per votare a favore del progetto. Il premio del fondo più bello spetta al direttore dell’Alto Adige Alberto Faustini che chiosa “questa volta - e vigileremo affinchè vada davvero così – saranno di cittadini a decidere. Dunque buona Pasqua e buon voto”. Buona Pasqua anche a lei direttore, e viva la libertà di stampa.  

Passeggiando verso sera lungo il viale che porta dalla stazione verso Piazza Walther vedo l’immagine stampata su un manifesto elettorale di Claudio Degasperi, ex radicale, ex leghista approdato ora all’area liberal del Pd che mi fa venire in mente un vecchio aforisma di Schopenauer: "La malvagità la si sconta nell'altro mondo. Ma la stupidità in questo".

Ma nel parco per fortuna c’è anche qualche persona seduta tranquillamente sulle panchine. In un angolo, una coppia di anziani, che si tengono la mano. E’ un’immagine famigliare che contrasta con gli allarmismi degli sciacalli che lucrano sulle paure del diverso e dello straniero. Forse, il problema di Bolzano non è il parco della stazione, ma è diverso e più profondo.

Mi chiedo perché Bolzano si è ridotta a strisciare con il cappello in mano ai piedi di un miliardario pregiudicato? E’ colpa del “decennio triste” della Giunta Spagnolli? E’ la cultura della prostrazione del vecchio Durnwalder che incontrava i cittadini per distribuire elemosine alle cinque del mattino ad avere contribuito alla diffusione di un atteggiamento di sudditanza nei confronti di chiunque abbia potere e denaro da dispensare a suo libero arbitrio? Oppure c’è dell’altro?

Se guardiamo i dati statistici elaborati annualmente dall’ASTAT forse riusciamo a capire qualcosa di più del declino etico e democratico del capoluogo. Bolzano nonostante l’enorme flusso di immigrati degli ultimi venti anni è la città più vecchia della provincia, la città dove si muore di  più, la città con meno giovani.

Gli ultimi cinque decenni, per essere precisi gli anni che ci separano dall’approvazione del primo Pacchetto ci aiutano a comprendere cosa è successo. Bolzano, città italianissima per il Duce Mussolini, inizia una nuova parabola demografica. Dopo l’ubriacatura colonialista, arriva il tempo della resa. Gli italiani se ne vanno a migliaia e con essi si allontanano anche molte delle persone che in una comunità vitale creano forza imprenditoriale, visione culturale, dibattito civile e morale. Troviamo oggi bolzanini di lingua italiana in tutti i paesi del mondo come imprenditori, manager, docenti universitari. Un flusso continuo e costante che ha impoverito drammaticamente una parte importante della comunità cittadina.

Se la politica è lo specchio della società, l’epoca Spagnolli incarna in pieno questo declino. Spagnolli non è tanto il sindaco dimissionario che scappa vendendo la città al migliore offerente, bensì un membro di una comunità che non sa esprimere più figure di spicco, una comunità che diventa marginale, nell’economia, nella società, nella cultura. 

La politica del partito etnico di raccolta è corresponsabile di questa situazione perché ha infilato il coltello nella piaga. Invece di provare a costruire un dialogo con la maggioranza della comunità italiana, favorendo l’emersione di leader credibili e autorevoli, la SVP ha premiato i rappresentanti della minoranza. Figure opache, con peso politico liminale. La cui legittimazione si fonda su quel minimo di clientelismo reso ancora possibile dall’uso delle eccedenze del bilancio provinciale con il quale intanto si è favorita l’emancipazione economica e sociale della popolazione di lingua tedesca.

E’ in questo quadro che si inserisce la crisi della Giunta Spagnolli, lo spettacolo decadente del Partito Democratico, la marginalizzazione dei ceti popolari che continuano a votare una destra inutile e litigiosa. E è in questo quadro che arrivano Benko, chiamato da Durnwalder e sdoganato da Ebner, il circo Barnum con Niki Lauda, e le veline nelle discoteche a fare la pubblicità in minigonna per il centro commerciale. E il commissario Penta, il funzionario che organizza quella che rimarrà alla storia come la “consultazione truffa”, aperta a sedicenni e pendolari. Per i media è gioco facile manipolare a questo punto un’opinione pubblica stranita e incapace di capire che il bene più prezioso che sta venendo sottratto alla città è il potersi sentire a casa propria, l’essere padroni del proprio destino, il sognare che si può vivere insieme nella diversità.

Come ha scritto qualcuno, se i bolzanini di lingua italiana avessero maturato il coraggio e il senso della patria dei sudtirolesi, il buon Benko e il buon Hager probabilmente si sarebbero guardati bene dal venire a costruire un megacentro commerciale sopra il parco storico della stazione. Benko è una malattia, ma la causa è a monte, e la cura non può che essere quella di guardare avanti, italiani e tedeschi insieme per costruire un proprio comune destino e un senso di appartenenza e cura del bene comune della città. Che sia Cristoph Baur candidato indipendente della Svp, ex Lotta Continua e amico di Alexander Langer a avere per primo detto che il progetto per Bolzano deve riguardare tutti e non solo i tedeschi o gli italiani è probabilmente l’unico segno di speranza in un quadro molto cupo e desolato.

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Dai retta a un… Gio, 03/31/2016 - 11:26

Mi complimento per l'analisi come sempre azzeccatissima. Ancora di più sapendola provenire da un bolzanino doc (sempre ammesso che il semplice essere nati a Bolzano sia "titolo abilitante" valido per essere considerati doc...)
Unico appunto: i costi della consultazione popolare sono ben superiori al costo del personale impiegato nelle date della stessa...

Gio, 03/31/2016 - 11:26 Collegamento permanente
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Pino G. Gio, 03/31/2016 - 11:42

quando ho votato io, le persone ad accogliermi al seggio erano tre. Mi hanno dato l'idea di essere molto spaesate - e molto lontane dal trasmettermi un senso di fiducia. Mi è stato consegnato un foglio fotocopiato e piegato al volo, più la matita per il voto. Non ho dovuto firmare nulla. Mi chiedo se sia normale

Gio, 03/31/2016 - 11:42 Collegamento permanente
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alfred frei Gio, 03/31/2016 - 15:59

L'analisi di Luca Fazzi merita un contorno che rende più palpabile e visibile il suo ragionamento. Prendiamo, per esempio, la foto fatta in Consiglio comunale con il Sindaco seduto sul banco del governo fra Hager e Benko, testa appassata al pari di un ostaggio o di un detenuto, o il selfie, dopo le dimissioni, fatto dallo stesso Spagnolli con il Vice Ladinser, le mani alzate nel segno della vittoria e un sorriso alla Papillon. O ancora Hager alla Leopolda Bolzanina del PD che spiega al popolo destra-centro-sinistra (e crash ?) la strategia della rivoluzione urbanistica, o Holzmann che si presenta come candidato Sindaco Nouvelle Vague, il quale con i soldi di Benko promette ai cittadini creduloni 1000 Euro a testa, meglio di Achille Lauro a Napoli.
Se tanto mi dà tanto, si può già immaginare il mal di testa che assalirà tanti bolzanini in buona fede quando, dopo l'abbellimento del quartiere stazione, il degrado sociale si sarà spostato di due strade in là, come nella profezia di Ezechiele, visto che parliamo anche di un tempio del consumo, e non ci sarà più cemento per coprirlo.

Gio, 03/31/2016 - 15:59 Collegamento permanente
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Palaia Renato Gio, 03/31/2016 - 16:39

Complimenti a Luca Fazzi, la cui analisi ci ha offerto un quadro estremamente reale della nostra città e del suo degrado urbanistico e morale. Il fatto che ci debba affidare ancora per la sua gestione al PD , il partito, che negli ultimi anni ha contribuito ha generare questa situazione, non è molto incoraggiante. Sembra quasi ineluttabile che a prendere le redini della situazioni sia prima o poi destinata la SVP, a patto che finalmente inizi a pensare il capoluogo come il reale centro nevralgico della Provincia, dopo avere orientato per decenni la sua attenzione maggiormente verso la periferia. Il partito del No Benko, fra il resto molto variegato, potrà essere preso in considerazione , se a referendum concluso, avrà ottenuto comunque un risultato significativo, nella previsione della vittoria dei Sì. E' sensato procedere con un progetto urbanisticamente molto impattante, se una parte consistente della città, benchè minoritaria, lo rifiuta ?

Gio, 03/31/2016 - 16:39 Collegamento permanente
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Dai retta a un… Gio, 03/31/2016 - 18:29

In risposta a di Palaia Renato

"E' sensato procedere con un progetto urbanisticamente molto impattante, se una parte consistente della città, benchè minoritaria, lo rifiuta ?"

No, non lo sarebbe ma ormai siamo abituati all'idea che democrazia significhi dittatura della maggioranza fra l'altro non sempre intesa come maggiorranza degli elettori ma maggioranza politica (spesso non rappresentante quella degli elettori) o autoproclamate maggioranze che rappresentano potenti lobbies...

Sul fatto che la SVP cambi atteggiamento nei confronti del capoluogo sinceramente poi non nutro grandi speranze, anzi, a vedere certe cose da "dentro" mi sembra alquanto improbabile. Il capoluogo diventerà tale solo (e non necessariamente) quando la SVP lo potrà governare...

Gio, 03/31/2016 - 18:29 Collegamento permanente
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alfred frei Ven, 04/01/2016 - 09:40

"Che sia Cristoph Baur candidato indipendente della Svp, a avere per primo detto che il progetto per Bolzano deve riguardare tutti e non solo i tedeschi o gli italiani" andrebbe un pò corretto, altri, fra i quali un certo Renzo Caramaschi e non per ultimo, il gruppo "città nostra" lo avevano affermato in tempi meno sospetti. Naturalmente senza polemica, solo per ordinare le fila in previsione
delle elezioni comunali.

Ven, 04/01/2016 - 09:40 Collegamento permanente
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alfred frei Ven, 04/01/2016 - 13:58

caro Luca, hai fatto una lastra rispondente della situazione in essere, adesso però occorre fare una diagnosi e una cura condivisa, possibilmente che eviti risultanze irreversibili per il futuro della città.

Ven, 04/01/2016 - 13:58 Collegamento permanente