Società | Autismo

Un cerchio… solidale

Giornata mondiale sull’autismo, Bertoluzza (Il Cerchio): “Necessari centro diurno per minori e l’innalzamento dell’età nella convenzione con l’Asl Alto Adige per adulti”.
Autismo
Foto: upi

In vista del 2 aprile, giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, abbiamo sentito la dottoressa Elena Bertoluzza, direttrice tecnico sanitaria dell’associazione “Il Cerchio – Der Kreis Onlus” di via Valdagno 6/A a Bolzano, per chiederle di fare il punto della situazione in Alto Adige.

Sono circa 60 tra bambini e adulti le persone con spettro autistico, seguiti nell’ambulatorio della citata associazione.

L’equipe è composta da psicologi, pedagogisti, logopedisti ed educatori. L’associazione collabora con l’Azienda Sanitaria di Bolzano, in particolare con l’Ambulatorio per la Salute Psicosociale dell’età Evolutiva ed il reparto di Neuroriabilitazione dell’Età Evolutiva ovvero con neuropsichiatri infantili, psicologi e terapisti della riabilitazione, quali psicomotricisti, ergoterapisti e logopedisti.

L’obiettivo è migliorare la qualità di vita delle persone autistiche, nello specifico aiutarle nella comunicazione, interazione sociale, esternazione delle proprie emozioni ed a sviluppare nuovi interessi

“Ai nostri assistiti ci approcciamo con un sistema integrato di tecniche di intervento studiato sul singolo individuo: utilizzando metodologie evidence based, ovvero basate sulla letteratura scientifica nazionale ed internazionale corrente e convalidate dai risultati prodotti dalla ricerca” – afferma Elena Bertoluzza - “Quando si lavora con la persona autistica è importante partire dai loro interessi e creare attraverso una valutazione un programma di lavoro individualizzato. La strutturazione dell’ambiente e dei materiali consente alla persona di sviluppare una sempre maggiore autonomia”.

L’obiettivo è migliorare la qualità di vita delle persone autistiche, nello specifico aiutarle nella comunicazione, interazione sociale, esternazione delle proprie emozioni ed a sviluppare nuovi interessi.

Ora solo i soggetti fino ai 21 anni possono ora accedere gratis mediante una convenzione ad alcuni cicli di terapia. Quindi, è fondamentale che l’Azienda Sanitaria di Bolzano innalzi l’attuale limite, per poter implementare l’assistenza gratuita anche alle persone adulte con autismo

Bertoluzza sottolinea che solo i soggetti fino ai 21 anni possano ora accedere gratis mediante una convenzione ad alcuni cicli di terapia e, quindi, ritiene fondamentale che l’Azienda Sanitaria di Bolzano innalzi l’attuale limite, per poter implementare l’assistenza gratuita anche alle persone adulte con autismo e, quindi, ritiene fondamentale che l’Azienda Sanitaria di Bolzano innalzi l’attuale limite, per poter implementare l’assistenza gratuita anche alle persone adulte con autismo.

Manca un centro diurno per i minori autistici di particolare gravità. Vogliamo costituirlo, a nostra gestione, con nostro personale altamente qualificato e specificamente formato

Non solo. L’associazione, che ora realizza interventi ambulatoriali nonché di supporto e consulenza agli enti pubblici e privati al fine della costruzione di un progetto di vita della persona, vorrebbe ampliare la propria offerta con maggiori interventi educativi.

 

“Ad ora, il Cerchio svolge la funzione di supervisore e formatore nonché offre un supporto tecnico e di consulenza al Centro Diurno per adulti, gestito dall’Azienda Servizi Sociali di Bolzano - dice la direttrice tecnico sanitaria de il Cerchio -. Vogliamo andare oltre tale ruolo ed anche costituire, a nostra gestione, con nostro personale altamente qualificato e specificamente formato, un centro diurno per i minori autistici in condizione di particolare gravità, che ora manca”.

 L’offerta di tempo libero (fonte di respiro per le famiglie) e di servizi per le persone con autismo, specie in condizioni di particolare gravità, non è ancora sufficiente, giacché mancano le relative strutture adeguate e le persone con competenze molto specifiche per accogliere le persone con autismo. Ottimo l'esempio della Caritas di Merano in collaborazione con l'associazione Autòs

Essenziale l’aiuto della mano pubblica per Bertoluzza che sottolinea l’importanza di un’integrazione maggiore tra servizi sociali e sanitari della provincia di Bolzano così da superare le molte barriere ancora esistenti per le persone con autismo e per le loro famiglie.

A proposito di famiglie la menzionata direttrice spiega che attualmente sul territorio di Bolzano l’offerta di tempo libero (fonte di respiro per le famiglie) e di servizi per le persone con autismo, specie in condizioni di particolare gravità, non è ancora sufficiente, giacché mancano le relative strutture adeguate e le persone con competenze molto specifiche per accogliere le persone con autismo. Quindi, ad oggi, in molti casi le famiglie non hanno il dovuto supporto. “Chi versa in condizione di gravità e ha bisogno dell’assistenza fissa di un educatore, è tagliato fuori da ogni aiuto. E noi possiamo organizzare attività solo in gruppo e per persone che presentano un autismo da moderato a lieve. – chiosa Elena Bertoluzza che ricorda l’ottimo esempio della Caritas di Merano, la quale in cooperazione con l’Associazione Autòs, ha convertito un centro diurno per tutte le disabilità in un centro diurno per persone autistiche e offre soluzioni per il tempo libero tutto l’anno per l’intera settimana per bambini e giovani adulti a copertura dell’intero spettro.

Il 2 aprile, in piazza Tribunale, dalle 10 l’associazione il Cerchio organizza col patrocinio del comune di Bolzano una giornata di sensibilizzazione sull’autismo.

La cucina sarà affidata al Gruppo Alpini San Maurizio. Per la musica saranno in campo i Cinnamon Rolls, i Linfagrezza, Il Colombre, The Giggers, i Nomansland, gli Anonima.

Per i più piccoli saranno in azione i clown di corsia della Croce Rossa Italiana ed i Clown di Unitalsi. All’animazione dei bimbi si dedicherà la cooperativa Arteviva.