Profughi, la Chiesa in prima linea?
Sono migliaia i profughi sbarcati ieri mattina in Sicilia, circa 200 quelli giunti nei giorni scorsi in Alto Adige. Alla stazione del Brennero sabato notte hanno dormito 14 persone (una ventina, invece, a Bolzano), nessuna struttura d’emergenza si è dunque resa necessaria. Più complicata, al contrario, la situazione venerdì notte: al Brennero circa 120 migranti si sono aggiunti ai cento respinti da Innsbruck. “È tutto sotto controllo”, ribadisce l’assessora alle Politiche sociali Martha Stocker, e se nei prossimi giorni dovessero arrivare flussi consistenti, nel giro di poche ore, rassicurano dalla Provincia, “saremo in grado di gestire l’accoglienza”. Forse già domani, stando a quanto riportato dal quotidiano Alto Adige, dovrebbero essere montate le prime tende della Protezione Civile al Brennero.
Nel frattempo attestati di solidarietà arrivano anche dal mondo cattolico, l’occasione: la quinta sessione del Sinodo a Pietralba di venerdì scorso. “Noi sinodali, insieme al nostro Vescovo - fanno sapere in una nota i religiosi -, ci sentiamo profondamente interpellati dalla sventura dei molti profughi, che rischiano la loro vita e la vita dei loro cari cercando un futuro di speranza e che davanti alle porte delle nostre case chiedono di essere accolti”. Oltre a ringraziare i cittadini che si sono prodigati nel fornire un aiuto concreto ai migranti e i responsabili politici per l’impegno profuso nella “ricerca di soluzioni umane”, i sinodali hanno annunciato il loro “sincero intento di aprire le porte delle nostre case ecclesiali e di coinvolgere queste persone nella vita della nostra comunità civile”.
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