Squadra che vince non si cambia
In un'intervista esclusiva alla Tiroler Tageszeitung, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, il tedesco Thomas Bach, prende posizione sulla candidatura di Innsbruck (ovvero del Land Tirol e ipoteticamente dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino) ai Giochi olimpici invernali del 2026, sulla quale gli elettori tirolesi sono chiamati a esprimersi tramite referendum in concomitanza col voto parlamentare in Austria del prossimo 15 ottobre. Innsbruck ospitò le Olimpiadi già nell'inverno 1964 e 1976, e proprio per questa ragione la capitale del Tirolo punta a sfruttare le strutture esistenti al motto "weniger ist mehr". Lo studio di fattibilità presentato lo scorso giugno nomina gli impianti del Sudtirolo che potrebbero potenzialmente ospitare alcune gare olimpiche: il Palaonda di Bolzano, l'Arena Ritten di Collalbo e la Südtirol Arena di biathlon ad Anterselva.
Thomas Bach accoglie con favore la candidatura del Tirolo, nell'ottica del ridimensionamento delle Olimpiadi e di un "ritorno alle radici" dei Giochi, secondo l'Agenda 2020 del Comitato olimpico internazionale. "Vogliamo tornare a una destinazione tradizionale - spiega Bach - per coltivare le nostre radici e ridurre i costi". Il numero uno del CIO approva la proposta di Innsbruck di non costruire nuovi impianti sportivi: "È pienamente in linea con lo spirito dell'Agenda 2020". E se la capacità delle strutture fosse inferiore a quanto solitamente prescritto, il CIO le accetterebbe comunque? "La risposta è sì, un sì deciso". Bach è favorevole anche alla candidatura dell'intera regione e non solo della città ospitante - e al referendum conterà il voto espresso da tutti i tirolesi e non solo quello della città candidata.
Il Landeshauptmann del Tirolo Günther Platter (ÖVP) e la sindaca di Innsbruck Christine Oppitz-Plörer plaudono alle parole del presidente del CIO che aprono la strada al concetto olimpico tirolese. Se a ottobre prevarranno i sì, il Tirolo potrebbe vantare "un modello di olimpiadi senza megalomanie“. "Non ci allontaneremo dalla via sostenibile che abbiamo intrapreso: realizzeremo i giochi solo sulla base delle possibilità esistenti" sottolinea Platter. Ma i Verdi (che siedono nel governo regionale con i popolari della ÖVP) chiedono il diritto di veto per la città di Innsbruck, qualora i cittadini della Landeshauptstadt dovessero esprimere la propria contrarietà alla candidatura. Una nuova battaglia all'ombra del Bergisel?