(Un) lustro al futuro
Bolzano città intelligente, o per utilizzare il più noto anglicismo, smart city. L’obiettivo dovrebbe arrivare a sublimazione fra 5 anni, “non sarò più alla guida dalla città, d'accordo, ma conto di poter usufruire dei nuovi servizi”, afferma propositivo il sindaco Renzo Caramaschi che si dice “entusiasta” e “fiducioso” che il pacchetto di idee possa portare significativi miglioramenti nella qualità di vita dei cittadini. Il progetto partirà in via sperimentale per il momento solo in viale Europa e al parco delle Semirurali e in seconda battuta a Merano, che diventeranno una sorta di show room a cielo aperto per le altre città, anche fuori dal circuito altoatesino, che non disdegnano un restyling digitale all'insegna dell'innovazione.
Attualmente, nel ranking nazionale, Bolzano occupa il 17° posto per infrastrutture smart (Fonte: Smart city Index 2016), guadagnando tuttavia 10 posizioni rispetto al 2014. Staccata Trento, che si aggiudica il 6° posto, mentre il podio va a Bologna (medaglia d’oro) e a seguire Milano e Torino. Le proposte per il progetto “Smart Region per Bolzano”, che prevede un partenariato pubblico e privato (PPP), sono state presentate dalla società energetica Alperia, pronta ad investire 40 milioni di euro nell’impresa che per il Comune, sottolinea Caramaschi, sarà invece a costo zero. “Con questo progetto Bolzano si collocherà ai vertici delle classifiche per qualità dell’infrastruttura digitale e diventerà una delle città più attraenti per la mobilità elettrica”, sostiene Johann Wohlfarter, direttore generale di Alperia.
Come si cambia (per ricominciare)
Diversi sono gli ambiti di applicazione del progetto per la trasformazione digitale della città che si pianifica di realizzare entro 5 anni, ovvero nel 2022. Si parte dall’illuminazione pubblica di cui il 25% a Bolzano è a LED ma si punta ad arrivare al 100%, con una conseguente riduzione di 2083 tonnellate l’anno di emissioni inquinanti. Un’altra missione è passare dallo 0% attuale di copertura residenziale per quel che riguarda la tecnologia FTTH (la fibra ottica) al 75% “un accesso all’alta velocità nelle case dei bolzanini in tutti i quartieri a prescindere dai contratti futuri”, assicura il primo cittadino. Si promettono inoltre trascurabili i disagi per la popolazione dal momento che verranno utilizzati cavidotti esistenti minimizzando gli scavi. E poi ancora il teleriscaldamento: una volta ampliata la rete sarà possibile fornire calore pulito a circa 13mila famiglie e a centinaia di edifici pubblici e commerciali della città evitando l’emissione di 50mila tonnellate di CO2, garantisce Alperia. Fra gli altri traguardi la diffusione sul territorio del servizio di ricarica (oltre 50) per veicoli elettrici pubblici e privati; wi-fi libero in vari punti della città, una sensoristica intelligente che possa essere d’aiuto agli anziani e alle persone con disabilità, ma anche per monitorare il traffico (come noto atavica criticità bolzanina) in tempo reale in modo da migliorarne la gestione; un sistema smart parking che indica i parcheggi attualmente disponibili o i bidoni intelligenti che comunicheranno digitalmente, a distanza, alla Seab quando dovranno essere svuotati.
Dalla teoria alla pratica: spetterà ora al Comune valutare l’interesse pubblico del progetto e il primo studio di fattibilità presentato da Alperia. “Vorremmo poter implementare la proposta per quanto riguarda, per esempio, traffico e mobilità”, anticipa Caramaschi. A gennaio è previsto un bando di gara per l’affidamento dell’incarico, “non è detto che sia Alperia a vincere”, spiega il sindaco, “quel che è certo è che in tempi relativamente brevi potremo dotare Bolzano di grande innovazione in termini di servizi al cittadino”.