Società | Quale Stato Sociale?

Essere poveri nella provincia più ricca

Se anche il nostro Stato Sociale altoatesino non riesce a ridurre drasticamente la povertà, c'è bisogno di ripensarlo. La politica del "+1" rispetto a Roma, non basta.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Eppure sì, tra quella “assoluta” e quella “relativa”, la povertà riguarda in provincia di Bolzano, una persona su quattro. Un risultato poco lusinghiero per una Provincia Autonoma con uno sistema sociale particolarmente generoso. Evidentemente qualcosa non funziona nel modo di intervenire della Mano Pubblica per favorire redditi adeguati ai cittadini. Le numerose forme di assistenza economica e trasferimento monetario non incidono definitivamente sulle cause della povertà, ma rischiano addirittura di stabilizzarla. Il reddito basso (o dichiarato tale) è condizione per accedere a svariate prestazioni (edilizia agevolata, sussidi scolastici, assistenza, sanità, ecc.) e spesso anche un lieve aumento di tale reddito comporta l’esclusione dalle stesse. Un cane che si morde la coda! Se più assistenza non determina meno povertà, allora è il caso di guardare ad alcuni dei fattori che provocano tale povertà, del tutto ingiustificata per la provincia di Bolzano. Abbiamo i prezzi delle case tra i più alti d’Italia, così come quelli di molti generi di largo consumo. Decine di migliaia di lavoratori del settore privato lavorano con la paga minima nazionale, ma col costo della vita altoatesino. La contrattazione aziendale e territoriale, che potrebbe integrare le loro paghe, è scarsamente diffusa. Tutte cause endemiche di povertà che non si curano con l’assistenza. Servono idee ed iniziative nuove: un territorio autonomo e ricco come il nostro, non ha più scuse.
(www.albertostenico.it)