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In piazza contro i dinosauri

Bella manifestazione dopo la frustrazione per l'affossamento del Ddl Zan. L'intervento di "Non Una Di Meno" mi ha ricordato che la rabbia va coltivata e incanalata.
Manifestazione contro affossamento del Ddl Zan
Foto: Gilberto Cavalli

Sabato sono scesa in piazza, ci sono andata con la mia famiglia: mio marito, nostra figlia e i nostri figli. Per tuttə noi è stato importante presenziare contro la legittimazione della violenza data dall’affossamento del DDL Zan e le indicibili reazioni offensive in Senato. Certo, noi adultə siamo più disillusə rispetto la politica. Per lə nostrə figlə invece è davvero incomprensibile come possa essere bocciata con tanto di applausi una legge che doveva garantire a tutte le persone tutela nel vivere la propria personalità senza essere discriminate per questo (cit. “ma davvero questi accettano che un uomo venga insultato o picchiato perché si mette una gonna, una donna perché cammina mano nella mano con sua moglie o qualcunə perché disabile?”).

Essere in piazza è stato significante sia per manifestare pubblicamente il nostro dissenso, ma è stato prezioso soprattutto per ricordarci che non siamo solə, che anzi siamo proprio tantə. E, si sa, insieme si digerisce meglio la frustrazione. Mi hanno emozionata molto gli interventi fatti da persone anche giovanissime che hanno scelto di condividere la loro rabbia, le loro emozioni, i loro pensieri e il loro vissuto. A creare lo spazio sicuro per accoglierle un pubblico bellissimo fatto di persone di ogni età, genere e colore.

Sono stata colpita dal contributo di Non Una Di Meno Bolzano, che è arrivato direttamente al mio cuore. Dopo la frustrazione di questi ultimi giorni, mi ha ricordato che la rabbia va coltivata e incanalata. Che va praticata non solo nelle piazze, ma trasformata e usata nella vita di tutti i giorni. Perché la lotta contro le discriminazioni e i diritti umani va vissuta quotidianamente sul filo delle parole, dei gesti e degli sguardi che scambiamo con le persone che non ci vedono o che vorrebbero cancellarci. La piazza di sabato è stato un esempio della diversità che ci contraddistingue, che c’è sempre stata e sempre ci sarà. Così come le donne e le persone disabili (altrettanto colpite dall’affossamento del DDL Zan), le persone omosessuali, bisessuali, transessuali, queer, intersessuali e asessuali sono sempre esistite e continueranno ad esistere anche se qualcuno preferisce ignorarle e vorrebbe cancellarne l'esistenza, e ha votato contro una legge che avrebbe punito chi le odia, discrimina, ferisce e uccide. Non Una Di Meno Bolzano ci ha ricordato anche che l'eterosessualità non è “normale”, ma solo più diffusa. Tutti gli altri orientamenti sessuali non sono che sfumature della realtà che viviamo, che è complessa e non può essere chiusa dentro un sistema binario. E sono proprio l’insieme di queste sfumature, le diversità che ci arricchiscono e la loro espressione libera da discriminazioni dovute a omobitransfobia, misoginia e abilismo un diritto umano. Evidentemente la consapevolezza che i diritti umani sono diritti solo se sono diritti per tuttə non è ancora arrivata ai dinosauri della politica italiana.
La battaglia per il DDL Zan è persa, ma noi abbiamo il fiato lungo, e siamo tantə e sempre di più. Useremo e incanaleremo la nostra rabbia ogni giorno, mentre chi ha votato contro il DDL Zan, proprio come i dinosauri, è destinato all'estinzione perché è incapace a riconoscere e adattarsi all'unica legge di natura universale e stabile: la varietà delle forme di esistenza.

Siamo tornatə a casa senza aver compreso l’assurdità dell’affossamento del DDL Zan, ma con i cuori gonfi dei tanti racconti, con un messaggio di speranza e la fiducia che saremo noi in tutta la nostra favolosa diversità a sopravvivere a chi è portatore di un pensiero triste e dinosaurico.