Economia | Digital Economy: indice DESI 2016

Italia digitale 2016: fotografia di un disastro!

Italia agli ultimi posti ed Austria tra i primi nel ranking europeo per la società digitale L´indice DESI 2016 conferma: Italia meglio solo di Grecia, Bulgaria e Romania.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

E´ stato pubblicato da pochi giorni il rapporto europeo che pubblica i dati del DESI (acronimo di Digital Economy and Society Index) ossia la valutazione sullo stato dei diversi Paesi europei in tema di economia e società digitale.

Il risultato di tale indicatore è decisamente negativo per l' Italia: 25esima posizione su 28 Paesi, un peggioramento dallo scorso anno visto che nel 2015 la posizione occupata era la la 24esima.

Peggio dell'Italia (ma di poco) solo, nell'ordine, Grecia, Bulgaria e Romania.

La notizia mi pare che non sia stata messa in risalto dalla stampa non specializzata ma nemmeno da quella di settore.

Nel 2015 la risposta alla pubblicazione del DESI e relativi dati negativi era stata quella riportata sul sito della Agenda Digitale proponendo un nuovo sistema di misurazione: “un nuovo indice migliora il DESI: Italia 21esima”. Ora all'uscita del nuovo rapporto DESI peggiorato, sempre il sito della Agenda Digitale ci spiega “Italia digitale: quali chance nel 2016 per la risalita”.

In poche parole nessuno osa pronunciare il classico: “Houston, abbiamo avuto un problema!”

Da antologia in tal senso la nota a commento dei risultati DESI dell´Agenzia per l´Italia Digitale.

Eppure il problema esiste ed è impietosamente messo il luce dal rapporto citato in molti passaggi come per esempio quello relativo al semplice uso di Internet come si vede dalla tabella riportata:

Qui l'Italia è ultima al 28esimo posto con un peggioramento di due posizioni in un solo anno.

 

 

 

 

L ´unico dato positivo è quello relativo alla Pubblica Amministrazione come fornitrice di servizi digitali; qui la posizione è addirittura 17settesima (pur sempre in peggioramento dal 2015):

Ma anche questo dato si scontra con la percentuale di coloro che utilizzano i servizi digitali della PA che sono solo il 18% e che vale la 24esima posizione.

Problema, quello dell´accesso ai servizi on line della PA che viene messo in evidenza anche dal The global Risk Report 2016, pubblicato a gennaio 2016 dal World Economics Forum.

In questo grafico si nota la posizione italiana: la penultima!

 

Da ultimo vale la pena di fare un veloce raffronto con la situazione dell'Austria in 12esima posizione si propone come uno dei Paesi avanzati (come tutto il nord Europa).

La differenza tra Italia ed Austria negli ultimi 2 anni è tutta nei due grafici che seguono:

1- Italia (in blu) costantemente sotto la media EU (in rosso) e costantemente nelle ultime posizioni; infatti la distanza dalla media EU resta inalterata nel tempo.

2- Austria (in blu) sempre sopra la media EU (in rosso), in miglioramento e tra i Paesi leader

Anche la sfida nel “mondo digitale” per la Provincia Autonoma di Bolzano dovrà giocoforza tenere conto di queste dinamiche.

I presupposti sono buoni come si può vedere dalla pubblicazione on-line ASTAT sulla situazione delle imprese in tema di uso di tecnologie dell'informazione. 

Così come il lavoro avviato dall´Asssesorato all`Informatica con il progetto “Südtirol Digital 2020” testimonia lo sforzo progettuale per raggiungere un piena digitalizzazione.

Ma resta il problema che il punto di riferimento deve essere il nord europa altrimenti essere tra le provincie “virtuose” in Italia assomiglierà alla situazione di quel celebre modo dire che recita:

in una classe di ciechi, chi ci vede da un solo occhio fa il capoclasse....