Società | Premio Alexander Langer

Donatori di Musica, la cura oltre la medicalizzazione

La Fondazione Alexander Langer ha assegnato il suo premio annuale all'iniziativa "Donatori di Musica", un'esperienza terapeutica diversa dal solito. Per curare il corpo toccando le corde giuste dello spirito.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
bici_dolomiti
Foto: Privat

Concerti in ospedale, musica in corridoi solitamente asettici, applausi e standing ovations: l'iniziativa "Donatori di Musica" approda a Bolzano per ritirare il premio della Fondazione Langer.

Nei prossimi giorni si terrà qui a Bolzano Euromediterranea: una manifestazione culturale di dialogo, musica e cinema incentrata sul tema del "prendersi cura". Si parlerà quindi di come gli individui e le loro famiglie affrontano la malattia, in sinergia con medici e strutture ospedaliere, e di quelli che sono i progetti innovativi nell'ambito della medicalizzazione. Protagonista assoluto di queste giornate che animeranno Bolzano dal 3 al 6 luglio, sarà il progetto "Donatori di Musica", vincitore del premio indetto dalla fondazione stessa.

Ma cos'è "Donatori di Musica"? Si tratta di un progetto musicale nato all'interno dei corridoi e delle stanze del reparto di Oncologia dell'ospedale di Carrara, un ospedale tutto particolare dove l'odore dei disinfettanti e il silenzio hanno ceduto il posto a flipper e musica. Il tutto è nato nel 2007, quando un importante produttore discografico, Gian Andrea Lodovici, è stato ricoverato presso l'ospedale di Carrara per un tumore allo stomaco. Scoperta la professione del paziente, il primario del reparto Maurizio Cantore ha proposto a Lodovici, tra le altre cose organizzatore di eventi musicali, di programmare una stagione di concerti "ospedalieri". Da allora il progetto di Lodovici e Cantore, purtroppo morto di cancro nel 2008, è cresciuto: l'ospedale di Carrara ha ospitato più di 80 concerti e vuole espandersi.

Ora "Donatori di Musica" sta portando questa iniziativa fuori da quella struttura, in altri ospedali tra i quali spicca quello di Bolazno, "perché la musica - come sostiene Anna Bravo del Comitato scientifico della Fondazione Langer - può agevolare l’ingresso vero della società civile nella quotidianità della cura”. Il prendersi cura infatti non si può e non si deve limitare all'azione fisica che il medico compie sul paziente, ma deve passare anche attraverso un processo psicologico quotidiano che permetta di affrontare la malattia. E la musica può, a livello subconscio, fare molto. L'ospedale di Carrara sta infatti monitorando i pazienti che partecipano ai concerti, e pare che tra gli altri effetti ci sia una minor sensibilità ai farmaci della chemioterapia, la cui assunzione è solitamente accompagnata da forti dolori.

Il 5 luglio, presso la Kongress-Saal dell'Ospedale di Bolzano, avverrà la premiazione e si parlerà di prendersi cura di sé e degli altri, in una conferenza accompagnata dalla musica e dalla voce di donatori del calibro di Gemma Bertagnolli, Giovanni Bietti e Giuseppe Lupis.

Il programma della manifestazione Euromediterranea.