“I cervelli attirano altri cervelli, i muri no”
Uno dei quesiti rivolti ai sudtirolesi all’estero per la realizzazione della ricerca era il seguente.
Se il Sudtirolo fosse una persona, come sarebbe questa persona?
La risposta è stata data attraverso 6 aggettivi: piccola, tenace, tradizionalista, consapevole, gentile ed unica nel suo genere.
C’è di che riflettere. Perché in questa risposta sta la consapevolezza di chi ha scelto di lasciare la sua terra d’origine alla ricerca di maggiori opportunità. Mantenendo però un legame forte con la patria che però, vista da fuori, è più facilmente identificabile nei suoi pregi e difetti.
La rete dei sudtirolesi all’estero ha commissionato lo studio in occasione della celebrazione dei suoi primi 10 anni di attività con lo scopo di raccogliere le opinioni dei 2mila aderenti alla rete, distribuiti in tutti i 5 continenti.
In questo contesto i cervelli in fuga hanno avuto occasione di spiegare i motivi che li hanno portati ad emigrare, individuando all’estero maggiori opportunità di formazione e di sviluppo professionale, rispetto alla terra d’origine. E’ in altri paesi, dunque, che hanno intravisto opportunità di carriera e internazionalità.
Nello studio molto interessanti sono i dati che definiscono come, oggi, i sudtirolesi all’estero vedono la loro terra d’origine.
Inutile dire che rimpiangono il contatto con la famiglia, la natura, la cucina e l’offerta per il tempo libero. Ma hanno anche detto che nei prossimi anni la provincia di Bolzano deve assolutamente migliorare per quanto riguarda sviluppo, un mercato del lavoro accattivante, alta qualità della formazione e domanda di forza lavoro qualificata.
➔ Domanda cruciale nr.1: i sudtirolesi all’estero tornerebbero in patria?
Solo un quarto di loro non lo esclude.
➔ Domanda cruciale nr.2: quale la ricetta per trattenere i ‘cervelli’ e far tornare quelli che sono andati all’estero?
Per gli aderenti a Südstern occorre la creazione di "un sistema che metta al centro i talenti e favorisca la creatività".
Con quali caratteristiche? Aziende sostenute nel loro orientamento internazionale, strutture universitarie ed istituti di ricerca ampliati in modo mirato e interconnessi, sostegno delle start-up, ottimizzazione della rete di trasporti e comunicazioni migliorate.
Altro tema cruciale: non devono essere incoraggiati solo i talenti con formazione tecnico-scientifica.
“L’Alto Adige necessita di talenti nei settori più disparati per poter mantenere la sua leadership a livello mondiale nei settori chiave del turismo, agricoltura, tecnologie invernali, energie rinnovabili e industria alimentare” ha detto in merito il presidente di Südstern Armin Hilpold. Aggiungendo in maniera perentoria: “i cervelli attirano altri cervelli, i muri no”.
A breve anche un App per smartphone e tablet contribuirà a rinsaldare e rilanciare la rete dei sudtirolesi all'estero.
In attesa che la provincia di Bolzano riesca veramente ad affrontare la sfida che la globalizzazione le impone. Senza sconti e subito, come hanno ribadito i 2mila aderenti a Südstern.