Cronaca | Due ruote

Ladri di Biciclette

Come e dove vengono rubate, cosa fare per evitarlo.

Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

“Mi hanno rubato la bicicletta”, è una frase che si sente ogni giorno a Bolzano. Nella ridente cittadina circondata da montagne dove ognuno è sempre concentrato ad osservare cosa faccia il proprio vicino di casa, per poterlo redarguire e nel migliore dei casi denunciare ai vigili, sembra strano che i ladri di biciclette possano agire pressoché indisturbati.

Ci conferma tutto uno studio della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) diffuso lo scorso anno - mediamente vengono rubate in Italia 320.000 bici, cifra da rapportare al totale di 4.000.000 di mezzi in circolazione. Non calcolo la percentuale altrimenti inizio a sudare, sapendo la mia parcheggiata qui fuori. Il problema rimane la denuncia - la sottrazione della bici viene ancora considerata un reato minore dalle stesse vittime. Per giunta nessuno crede nella possibilità di poter recuperare la refurtiva, per cui solo il 30-40% dei casi viene denunciato. Potrebbe sembrare un dettaglio, ma così viene rallentata la presa di coscienza da parte delle autorità e dei governi locali. Ma è vero che sia impossibile vedersi riconsegnare la bicicletta rubata?  Nella sola Milano nel 2013 è successo ben 200 volte.

I furti seguono la diffusione di questo mezzo, per cui i numeri più alti li abbiamo nel freddo nord - si sa infatti, stranamente, che più a nord si sale, più si usa la bici lasciando invece in garage la propria auto. Risulta a Bolzano una denuncia ogni 142 abitanti, che equivale a circa un furto ogni 40 abitanti calcolando la percentuale di denuncia effettiva.

In attesa di più rastrelliere, magari videosorvegliate, l’unica cosa da fare è presentare sempre denuncia. Esiste poi una serie di sistemi per rendere più difficile il furto, eccone qui alcuni.

Intanto non facciamoci ingannare dalla luce del giorno, poiché se è naturale che il buio dia nascondiglio ai ladri è anche vero che il numero di mezzi sottratti durante il giorno, nella fascia 12-18 dei giorni lavorativi, domini di gran lunga.

Fondamentale è poi la scelta del lucchetto - quelli fissi, che bloccano la ruota posteriore, diffusi sulle bici classiche, non offrono nessuna sicurezza, e se al ladro dovesse piacere la vostra bici non si farà fermare certo da questo dettaglio.

                        

Basteranno alle sue dita pochi secondi con un piccolo cacciavite. Ricordiamo sempre che la bici viene solitamente sottratta per essere rivenduta - per cui delle particolari personalizzazioni renderanno la rivendita più complessa. Più è personalizzata, più sarà riconoscibile.

Evitiamo lucchetti a spirale in acciaio rivestiti di gomma, con diametro entro i 15mm - questi vengono tagliati con una semplice tenaglia di piccole dimensioni, in pochi secondi.

                          

Stesso discorso per le classiche catene con lucchetto a chiave, dove il punto debole è solitamente il lucchetto stesso, facile da forzare.

                   

Se non viene forzato, viene allora tranciato o fatto saltare con dell'azoto liquido, altro sistema diffuso, silenzioso e rapido. Evitiamo poi i lucchetti con chiave tonda cava - questa serratura è facilmente by-passabile con oggetti di stesso diametro e forma (es., con l’involucro di una penna).

Cosa bisogna fare allora? I lucchetti utili sono di tre tipi: gli U-Lock rigidi, difficilissimi da tagliare; non basta un attrezzo manuale - da evitare quelli di dimensioni troppo grandi, che verrebbero rotti inserendo un cric da auto all’interno.

                               

Poi ci sono i lucchetti a segmenti rigidi, quasi impossibili da tagliare per la loro forma - serve un attrezzo elettrico, tempo e rumore.

Infine i lucchetti a catena di grande diametro, fino a 2 cm, praticamente indistruttibili.

                        

Questi sistemi hanno lo svantaggio del costo e del peso, ma garantiscono la sicurezza, essendo tutti forzabili solo con flessibile elettrica portatile in non meno di 40 secondi (dipende dal modello di antifurto).

Pensiamo poi sempre al luogo dove la leghiemo - non teniamo la bicicletta sempre nello stesso posto, teniamola in zone ricche di telecamere (utile poi in caso di denuncia), assicuriamola sempre a degli oggetti fissi.

Spesso leghiamo in modo superficiale la bici convinti di trovarci in una zona sicura, ma se analizziamo i dati scopriamo che a Bolzano abbiamo ad esempio Piazza del Grano, dove risulta che ne vengano rubate in quantità tra le ore 12 e le 18, approfittando proprio del grande passaggio di persone e della confusione.

Di seguito potete visionare un breve video di Azioni a Catena che riassume gli errori più comuni fatti nel legare la bici; nella gallery invece una scelta di sistemi anti-furto. Buone pedalate!