Politica | Bolzano

Si torna a parlare della “Vittoria”

Dure reazioni al blitz neofascista nel centenario della Marcia su Roma. La tv canadese racconta la musealizzazione del Monumento. Il 4 novembre presidio anti-militarista.
Siegesdenkmal
Foto: Othmar Seehauser

Un blitz fascista in piena regola, davanti al Monumento alla Vittoria di Bolzano, è avvenuto nella notte tra lo scorso venerdì 28 ottobre e sabato, nel centenario della “Marcia su Roma”. Un gruppo di neofascisti ha appeso uno striscione alla recinzione del Monumento (“Son giovane fascista e un dovere sento, non vivere del guadagno ma del combattimento”) e inneggiato al Ventennio. “Si filmavano beati tra scritte neofasciste e fumogeni tricolori, cantando e sghignazzando, forse convinti che l’Italia possa tornare indietro di 100 anni. Non succederà. Mi auguro che le telecamere abbiano funzionato a dovere e che la questura li identifichi” ha scritto l’assessore comunale Stefano Fattor. Dura la reazione dell’ANPI: “È necessario non abbassare la guardia da parte di politica e istituzioni davanti a episodi gravi come questi. Serve una netta opposizione a tutti i livelli, in particolare in una terra come la nostra, verso chi mette in discussione libertà, democrazia, convivenza. Pur essendo il reato di apologia di fascismo perseguibile d'ufficio e in corso le indagini di rito, presenteremo un esposto alla Magistratura”.

 

 

Quella di Bolzano non è stata l'unica celebrazione dell'anniversario della Marcia su Roma. Anche a Predappio, città natale di Benito Mussolini, centinaia di nostalgici provenienti da tutta Italia hanno esibito il saluto romano, altri simboli fascisti e cantato cori come “Faccetta nera” e “All’armi siam fascisti”, scrive il Post. Nella località della Romagna, venerdì 28, si era tenuta una manifestazione antifascista promossa dall’ANPI.

 

 

Intanto un articolo pubblicato sul sito online della tv di stato canadese CBS ripercorre il processo di depotenziamento e musealizzazione del Monumento alla Vittoria. “A Bolzano un simbolo del fascismo, un tempo controverso, ora educa”, titola l’articolo firmato dalla corrispondente romana Megan Williams, “piuttosto che rimuovere il Monumento, la città ha deciso di ‘neutralizzarlo’ con le parole”. Williams intervista lo storico Hans Heiss e Aaron Ceolan dell’Archivio storico comunale. “Da quando il museo è stato inaugurato, tutta la discussione attorno al Monumento si è fermata. Non ci sono più state proteste, né tantomeno marce” sottolinea Ceolan, sebbene per Heiss “la situazione potrebbe cambiare” con il Governo Meloni: “Per la prima volta dall'apertura del museo, temo che il governo possa chiuderlo per permettere al Monumento di tornare al suo significato originario”.

 

4 novembre contro le guerre

 

In concomitanza con la festa “dell'Unità nazionale” e delle Forze armate del 4 novembre, giorno che celebra la fine della Prima guerra mondiale e - così riporta il sito del Ministero della difesa - “ricorda l'Armistizio del 4 novembre 1918 che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale”, l'Assemblea cittadina contro le guerre ha indetto un presidio anti-militarista alle ore 15 in piazza del Grano a Bolzano. “Trasformiamo il 4 novembre nella festa del disertore: un giorno in cui la gerarchia militare, il militarismo e la cieca obbedienza vengono sostituite dalla memoria storica, dal pensiero critico, dal rifiuto della guerra e di tutto ciò che la permette” scrivono gli organizzatori nell'invito al presidio.