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Areale Caramaschi

Il sindaco di Bolzano minimizza i presunti contrasti con Baur: “Sono dettagli”. Insistendo: “Daremo il via alla mega opera entro il 2017”.
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Foto: Comune Bolzano

“E’ molto semplice: l’areale è molto importante e va fatto, anche perché è nel programma di giunta. E questa è la soluzione del problema.”

Così ci ha risposto il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi quando l’abbiamo contattato ieri poco dopo il termine della seduta di giunta, per chiedergli lumi in merito alle divergenze d’opinione emerse con il vicesindaco a mezzo stampa nei giorni di Capodanno. Con Christoph Baur intento ad esprimere perplessità in merito all’attuale progetto dell’Areale Ferroviario, arrivando addirittura a ipotizzare un intervento sul Landeshauptmann Arno Kompatscher per chiedergli di non firmare l’accordo di programma che nel 2017 dovrebbe far partire l’iter. 

Insomma: Caramaschi ha tutta l’intenzione di tirare dritto, minimizzando la portata dell’attrito con il suo vicesindaco. “Si tratta di dettagli”, ci ha infatti confermato il sindaco del capoluogo, specificando che si tratta di considerazioni sopratutto relative “a possibili modalità di finanziamento dell’opera, diverse rispetto a quelle finora ipotizzate”. 

In realtà Caramaschi frena un po’ (“di gennaio 2017 per la firma dell’accordo si era parlato solo negli scorsi anni”), precisando che “la questione è complessa e delicata, coinvolgendo infatti Provincia, Comune e Ferrovie”. E mettendo anche in chiaro di volersi coprire le spalle visti i precedenti.   

“A differenza di quanto è avvenuto con il mio predecessore (con Benko, ndr) io voglio una delibera del Consiglio che mi autorizzi a firmare l’accordo di programma. Fatto questo poi la società preparerà il bando.”

Ma come la mettiamo con gli imprenditori locali che avrebbero fatto pressione sul vicesindaco Baur, preoccupati di perdere nuovamente il treno a favore di un grande finanziere internazionale in grado di sostenere i costi super della megariqualificazione?
Ebbene: Caramaschi coglie l’occasione per ribadire il suo pensiero. E  cioè che l’opera (comprese le parti pubbliche) va affidata a privati. Ma che i privati prescelti devono essere in grado di gestire l’intera operazione. Quindi un qualcosa al di fuori della portata degli imprenditori altoatesini, anche se - precisa Caramaschi - nella società pubblica ARBOè comunque prevista la partecipazione di privati locali, se lo desiderano”. Come dire: "C’è spazio per tutti”. Anche se - e qui sta il punto - questa volta sarà il Comune a ‘condurre le danze’ e a decidere

Se a Caramaschi poi si fa presente che gli imprenditori locali avrebbero preferito procedere un po’ per volta, per poter essere loro stessi nelle condizioni di diventare protagonisti dell’operazione, Caramaschi ancora una volta taglia corto. Accelerando dopo aver frenato. 

“Cosa vuol dire procedere un po’ per volta? In quel modo non si sposterebbe più la ferrovia. Solo quell’operazione vale 220 milioni, ci siamo capiti? Senza lo spostamento dei binari i terreni non si liberano. Dove vogliono costruire? Sui binari?”

Nel pomeriggio Caramaschi in ogni caso è quindi tornato sulla questione, dialogando con i giornalisti nella consueta conferenza stampa del lunedì. E spiegando meglio i termini della questione e il suo pensiero
Per il sindaco di Bolzano non ci sono dubbi: “il 2017 sarà per l'areale ferroviario l'anno decisivo per l'avvio concreto del suo iter”. Caramaschi sulla carta ha anche confermato quindi la sua disponibilità ad esaminare 
idee concrete, fattibili e percorribili rispetto a diverse modalità di finanziamento”. Dicendosi però convinto che “la strada imboccata è corretta e in un certo senso obbligata”.

Il sindaco di Bolzano ha voluto poi rispondere direttamente "a chi teme il coinvolgimento di società di capitali straniere”, ribadendo che “nei prossimi giorni ci sarà un incontro in Provincia per capire se vi possa essere un intervento di tipo economico-finanziario diretto della mano pubblica nell'operazione”. Ma dicendosi anche scettico in merito, manifestando la sua ormai proverbiale ironia condita da un pizzico di sarcasmo (“Io non credo, ma domandare non costa nulla”).
Caramaschi ha anche precisato il punto sul quale lui e il vicesindaco hanno opinioni tuttora divergenti.

“Credo che il Vice Sindaco gradirebbe maggiormente questo tipo di coinvolgimento provinciale. Io ritengo invece che questa debba essere un'operazione che non vada ad intaccare le risorse pubbliche e che lasci invece l'aspetto imprenditoriale ai privati, sulla base però di un progetto, sottolineo, voluto, approvato e gestito dall'ente pubblico.”

Dopo di che Caramaschi ha puntato i piedi. Dicendo chiara e tonda la sua posizione e lasciando intendere che farà pesare tutta la sua autorità per portarla avanti. 

“Il Comune, lo dico a gran voce, per quanto mi riguarda su questo progetto non si indebiterà. Chiarisco che questa comunque non è un' ipotesi all'ordine del giorno. Ne hanno convenuto tutti stamane in Giunta, vice Sindaco compreso. E' francamente un discutere sul nulla.”

Il sindaco di Bolzano ha anche risposto alla critica avanzata sulla stampa dal vicesindaco in merito al pericolo che si crei un nuovo quartiere dormitorio sul modello Casanova
Sono solo luoghi comuni”, ha tagliato corto Caramaschi. Ancora una volta mostrandosi ironico. 

"Se un dormitorio ha un centro culturale giovanile, una piscina d'interesse provinciale, negozi, servizi, infrastrutture a poche centinaia di metri dal centro della città, non credo proprio che possa definirsi tale.”

Dopo di che il sindaco di Bolzano ha detto di ‘sperare’ che “entro l’estate si arrivi a presentare il progetto in Consiglio Comunale per l’approvazione dell’accordo di programma entro l’estate”. 

 

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Massimo Mollica Mar, 01/03/2017 - 09:47

Personalmente non minimizzo affatto questa vicenda. Che fa il paio con il blocco della concessione per il centro commerciale dell' Aspiag. Vi sono alcune forze politiche che difendono gli interessi di alcune categorie a scapito della città. (E non c'entra in alcun modo la lingua). La città di Bolzano Bozen viene umiliata per svariati motivi e purtroppo a oggi non c'è alcuna forza politica che difenda con fermezza questa città. Non c'è la destra istituzionale, con in testa solo Berlusconi e per niente autonomista. Non c'è la sinistra "pura" che vive in un mondo suo. Ma purtroppo non c'è nemmeno il mio partito soprattutto per mancanza dialettica interna. E' da anni che non si fa un congresso e non esistono luoghi di confronto per discutere. Da questo punto di vista sono sconfortato!

Mar, 01/03/2017 - 09:47 Collegamento permanente
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alfred frei Mar, 01/03/2017 - 10:11

avete presente i documentari sulle aree naturali protette in Kenya: quando le Zèbre attraversano il fiume, i coccodrilli
si mettono in movimento ..... (ogni riferimento è puramente casuale)

Mar, 01/03/2017 - 10:11 Collegamento permanente