Ancora nessun garante dei detenuti
-
Il 2024 è stato un anno orribile per le carceri italiane, e quello di Bolzano non fa eccezione. A testimoniarlo il 31 dicembre sono stati dirigenti e militanti della ONG Nessuno tocchi Caino, che hanno visitato la casa circondariale di Bolzano nel loro “viaggio della speranza” all’interno di istituti penitenziari italiani. “L’anno 2024, per noi, si conclude così come è iniziato, e il nuovo anno, il 2025, inizia così come il vecchio si è concluso: impegnati nell’opera laica di misericordia corporale del Visitare i carcerati – hanno dichiarato la presidente di Nessuno tocchi Caino Rita Bernardini, il segretario Sergio D’Elia e la tesoriera Elisabetta Zamparutti – Occorre continuare a osservare, a conoscere, a far sapere la realtà di un luogo, perché in quel microcosmo si riflette, si vive il bene e il male del mondo intero, si misura il grado del nostro essere civili, umani, giusti.” Ad accompagnarli la ex garante dei detenuti Elena Dondio, nominata dal sindaco Renzo Caramaschi e da lui stesso rimossa nel 2023 e, ad oggi, mai sostituita.
-
La figura del Garante dei detenuti rappresenta un’autorità indipendente, istituita per tutelare e vigilare sui diritti delle persone private della libertà. Agendo come un ponte tra i detenuti e le istituzioni, offre loro una voce per segnalare difficoltà e problematiche legate alle strutture di detenzione, potendo visitare la struttura senza autorizzazione. A livello nazionale, questa figura è stata introdotta nel 2016, mentre in Trentino opera dal 2017. In Alto Adige, invece, la figura del garante è stata istituita solo nel luglio 2024 grazie ad un’integrazione della legge sul difensore civico, ma, a inizio 2025, non è ancora stata effettuata alcuna nomina.
Il garante, istituito con una modifica alla legge provinciale tramite l’articolo 1-bis, è incaricato di vigilare sulle condizioni di restrizione della libertà in contesti come carceri, celle di polizia, strutture psichiatriche (REMS) e centri di permanenza per il rimpatrio (CPR); fattore di non poco rilievo viste le promesse ribadite dal Ministro degli interni Matteo Piantedosi in visita a Bolzano, di costruire un CPR in Alto Adige entro il 2025. Il compito di questa figura è di garantire il rispetto dei diritti delle persone ristrette, in linea con i principi costituzionali e l’ordinamento penitenziario.
-
Per raggiungere questo obiettivo, la legge provinciale stabilisce la possibilità per questa figura di promuovere interventi, segnalazioni e protocolli d’intesa tra la Provincia autonoma di Bolzano e le amministrazioni statali competenti, assicurando che i diritti vengano concretamente rispettati. Ogni anno, entro i primi cinque mesi, il Garante deve presentare una relazione al Consiglio provinciale, illustrando le attività svolte e le condizioni di vita dei reclusi, e pubblicarla sul proprio sito. Secondo la legge la nomina del Garante richiede almeno cinque anni di comprovata esperienza in ambiti come il diritto, le scienze sociali, i diritti umani o il sistema penitenziario, oltre a requisiti essenziali quali indipendenza, competenza, riservatezza e obiettività; ad oggi nessuna nomina è stata formulata.
Al momento i detenuti sono 121, la capienza massima è di 88
I problemi del carcere di Bolzano non sono finiti qui. Al momento i detenuti nella struttura penitenziaria sono 121, più di trenta sopra la capienza massima che è fissata a 88. Non solo, il carcere è anche sotto organico: su 77 agenti di polizia penitenziaria previsti ne risultato operativi 61. Dal 2013 si parla della costruzione del nuovo carcere per sostituire il fatiscente edificio di inizio ‘900 in via Dante, ma ad oggi non c’è ancora nessun accordo con il Ministero della Giustizia. Nel frattempo, proseguono i lavori di ristrutturazione del tetto e delle docce per cui sono stati stanziati un milione e 100 mila euro.
-
Articoli correlati
Society | Carcere di BolzanoIn arrivo il garante dei detenuti
Society | DetenzioneScabbia, il carcere è un caso nazionale
Politics | GovernoKompatscher a Roma per la tripletta