“Non senza di noi”
Quella dei “senior” è una categoria in aumento, la stima è che possa arrivare nel 2050 a rappresentare il 35,9% della popolazione italiana, con un’aspettativa di vita media pari a 82,5 anni. Promuovere e valorizzare quindi l’invecchiamento attivo, e cioè tutta una serie di azioni e politiche finalizzate a incoraggiare la partecipazione delle persone anziane alla vita sociale, politica ed economica, è diventata una necessità.
La stessa assessora provinciale alle Politiche sociali Waltraud Deeg ha del resto annunciato, durante l’ultima seduta del consiglio provinciale, che è in elaborazione una proposta di legge sull’invecchiamento attivo che riguarda tutti i settori della terza età. Un ddl (la cui presentazione ufficiale è prevista per mercoledì 5 agosto) considerato dai sindacati dei pensionati Spi/Lgr (Cgil/Agb), Fnp (SgbCisl), Uilp (Uil/Sgk) e Asgb Rentner, assieme alle associazioni Anteas, Auser e Ada, una “buona base di discussione, che ha accolto le richieste delle parti sociali, ma ora bisogna aprire un tavolo per approfondire alcuni aspetti critici”.
Occorre una distinzione chiara tra attività di volontariato svolta dagli anziani a favore della collettività e il lavoro potenzialmente retribuito, sottolineano i segretari Gastone Boz (Cgil/Agb), Anna Rita Montemaggiore (SgbCisl), Danilo Tomasini (Uil/Sgk), Stephan Vieider (Asgb Rentner), Elio Fonti (Auser), Pino Morciano (Anteas) e Mauro Fratucello (Ada). “Bisogna valutare attentamente il ruolo che possono svolgere le cooperative sociali in base al disegno di legge, in modo da evitare sovrapposizioni con il volontariato”. Prioritari, inoltre, per i rappresentanti sindacali e le associazioni di volontariato, la formazione professionalizzante delle badanti e al sostegno anche psicologico dei familiari che svolgono questo compito, anche attraverso l’istituzione di un albo delle badanti.
Vago nel ddl il ruolo dei sindacati dei pensionati, dicono i diretti interessati. All’approvazione della legge seguirà la fase attuativa con progetti concreti e le relative risorse; “chiediamo di essere coinvolti soprattutto in questa delicata fase, eventualmente anche assieme alle associazioni di volontariato - così i sindacalisti -. Si tratta di punti per noi centrali, che avranno bisogno di ulteriori approfondimenti tra politica e parti sociali. Allo stato attuale, invece, il ruolo del sindacato è ridotto unicamente ad una presenza all’interno del Comitato per la promozione dell’invecchiamento attivo”.
I sindacati chiedono un confronto prima dell’approvazione definitiva della legge, ritenuta comunque positiva: “Siamo ad esempio particolarmente favorevoli alla proposta dell’istituzione del difensore della terza età - scrivono in una nota unitaria le sigle sindacali -. Siamo inoltre soddisfatti che le nostre richieste, presentate nei mesi scorsi al presidente Kompatscher, siano confluite in questa proposta”.