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"Speriamo nei cinesi"

La sfida di attirare investimenti.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

“Speriamo nei cinesi”, così si è concluso l’incontro in Provincia per il salvataggio delle centinaia di posti di lavoro nell’azienda del silicio a Merano. La speranza è quella di un massiccio investimento e di conseguenza il pagamento dei salari arretrati e la continuità lavorativa. Investimenti privati locali e nazionali non ce ne sono in vista. Viene in mente la visione profetica di Claudia de Medici che nel ’600, orientava il Magistrato Mercantile di Bolzano ad favorire in tutti i modi l’apertura dell’economia locale. Verso nord, verso sud, verso il mondo. Nello storico simbolo della Camera di Commercio di Bolzano c’è anche il mare e le navi che lo solcano. Una piccola provincia come il Sudtirolo vive e si sviluppa solo con una economia aperta: impegno nell’export, captare flussi turistici dal resto il mondo, scambi culturali in tutti i campi. E favorire gli investimenti, anzi andare a cercarli dove sono. La diffidenza, il protezionismo, i “muri di gomma” burocratici scoraggiano gli investimenti. E senza di quelli (e le relative imposte) non si crea né l’occupazione, né la sicurezza sociale. Speriamo nei cinesi. Anche.
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