Una Pasqua in 3D?
“Sky 3D propone in esclusiva la Santa Messa di Pasqua in 3D”
Questo l’annuncio solenne ed altisonante che da diversi giorni troneggia sui canali in chiaro ed a pagamento della rete televisiva privata.
Chissà quali saranno gli aspetti della celebrazione pasquale di papa Francesco che avranno la possibilità, in questo modo, di essere ‘valorizzati’.
Forse la veste purpurea del santo padre nei paramenti di festa? Il luccichio della sua croce sul petto? Le dorature in cima alla ferula (il bastone del papa)?
Niente di tutto ciò: com’è noto il papa Bergoglio fin dai primi minuti dalla sua elezione si è liberato di questi segni esteriori di ‘potenza’ (si narra che abbia dichiarato in merito “è finito carnevale”). Croce di ferro dunque, scarpe di cuoio, pastorale con croce ancora una volta metallica (la stessa di papa Giovanni) e perenne vestito bianco.
Quale allora il vantaggio di seguire la messa del papa in 3D?
Il centro televisivo vaticano assicura - per bocca di don Walter Insero direttore dell’ufficio delle comunicazioni sociali del vicariato di Roma - che la tecnica televisiva "aiuterà i fedeli a sentirsi immersi nella liturgia, come se il colonnato di Bernini si allargasse”.
Si allargasse? E perché? Insieme al colonnato si allargheranno anche i 150 servizi igienici fatti installare da papa Francesco dai clochard che stazionano normalmente nella zona di piazza San Pietro?
Sarebbe davvero interessante conoscere il pensiero, in merito, di papa Francesco stesso. Ma sarà altamente improbabile che ciò avvenga, naturalmente. A meno che, magari, questa domanda non venga in mente ad Eugenio Scalfari la prossima volta che avrà occasione di intervistare il pontefice.
Intanto in questi giorni va in onda su tutte le reti una vera e propria offensiva volta a rendere note, anche qui senza esclusione di colpi (immagini e video), le violenze perpetrate dai terroristi dell’Isis nei confronti dei cristiani. Su tutti la terribile strage delle ultime ore in Kenya.
Gli autorevoli commentatori si distinguono in queste ore nello sforzo di rendere tutti consapevoli, opinione pubblica in primis, del terribile pericolo e della necessità di una vera e propria ‘guerra’ al terrorismo islamico.
Nel cono d’ombra rischiamo di sfuggire sempre di più, però, le decine di milioni di ‘civili’ islamici che del fondamentalismo sono le vittime principali. Nei sommari dei TG però le decine di milioni di vittime e profughi di religione musulmana passano in secondo piano, rispetto ad esempio ai presunti successi della diplomazia internazionale rispetto al tentativo di arginare il ‘nucleare iraniano’.
In questo panorama sociopolitico si svolge la Pasqua 2015, in un mondo in cui le diseguaglianze economiche si fanno sempre più accentuate e i diritti umani latitano sulla maggior parte della superficie del globo.
Ma anche questo - se dio vuole - oggi lo possiamo raccontare in 3D.
Si tratta davvero di un gran passo in avanti.