“Non si può negare la bellezza”
Quindici giorni di festival per 15 anni di vita. Asfaltart si fa grande e dopo un anno di pandemia ritorna a partire da domani, 5 giugno, a far sbocciare di colori ed emozioni la città di Merano, che ne ha dato i natali ospitando sin dall’inizio le prime edizioni. “Dal punto di vista organizzativo siamo partiti in pochi, 6-7 persone, la metà di quanti siamo adesso se non contiamo tutti i volontari che partecipano di anno in anno - spiega a salto.bz Claudia Bellasi, direttrice artistica del Festival d’Arte di Strada -. Quello che abbiamo fatto allora era stato chiamare tutti i nostri amici e amiche impegnati nel mondo dell’arte, dello spettacolo e delle compagnie di strada. Era un festival piccolo, con una decina di gruppi a esibirsi per strada e una sola struttura che serviva a ospitare un unico spettacolo più grande. Ogni anno - continua Bellasi - abbiamo aggiunto un pezzettino, siamo cresciuti sempre di più fino all’ultima edizione di due anni fa, in cui abbiamo tagliato il traguardo di 30 mila spettatori.
Non il solito Festival
Quest’anno, a causa della pandemia non ancora giunta al tramonto (e che ancora continua a dettare le proprie regole), non assisteremo all’Asfaltart che abbiamo imparato a conoscere. Non ci saranno artiste e artisti a riempire le piazze e le strade di Merano ma sarà un festival diverso, dilatato nel tempo e nello spazio: “Quello che abbiamo fatto - spiega ancora Bellasi - è stato invitare tutti gli ospiti che avrebbero dovuto esibirsi l’anno scorso. In sostanza abbiamo preso il programma, lo abbiamo spostato in diverse location e suddiviso in più giornate, dal 5 al 19 giugno. Per molti di loro sarà la prima occasione, dopo un anno e mezzo di tornare ad esibirsi. Nonostante l’incertezza del momento - aggiunge - rinunciare un altro anno al Festival, al quindicesimo anno dalla sua nascita sarebbe stata una sconfitta. Lo dobbiamo agli artisti ma soprattutto ai cittadini e alle cittadine meranesi che ci hanno supportato in tutti questi anni”.
Dal castello a Piazza delle Terme passando per il Teatro Puccini e l’Ost-West Club: sono solo alcuni dei luoghi designati in cui andranno in scena numerosi e tra i più svariati spettacoli con cui la rosa di artiste e artisti provenienti da tutto il mondo intratterrà per due settimane turisti e residenti.
Il commissariamento del Comune non ha aiutato nella ricerca e nella concessione dello spazio pubblico, il palco naturale degli artisti e delle artiste di strada, per cui abbiamo dovuto anche in questo caso reinventarci, come solo gli artisti sanno fare.
“Avremo con noi una delle più grandi compagnie spagnole, Zero en Conducta, che metterà in scena al teatro Puccini uno spettacolo unico nel suo genere, tra danza e marionette a grandezza umana, un momento di immensa poesia in grado di farti perdere il senso della realtà - spiega ancora la direttrice artistica -. Abbiamo inoltre voluto tentare un azzardo, ovvero quello di andare in periferia, e lo faremo nel quartiere di San Vigilio. Purtroppo - sottolinea - muoversi in questo frangente non è stato facile e abbiamo dovuto adattarci e trovare soluzioni alternative. Il commissariamento del Comune non ha aiutato nella ricerca e nella concessione dello spazio pubblico, il palco naturale degli artisti e delle artiste di strada, per cui abbiamo dovuto anche in questo caso reinventarci, come solo gli artisti sanno fare”.
Ripensare lo spazio pubblico
Molte cose sono cambiate, ma il team di Asfaltart ci tiene a ribadire che la vera essenza resta immutata. Quello che permane infatti, nonostante la necessaria iscrizione obbligatoria agli eventi, è la gratuità degli stessi. Perché è questa la tipicità dell’arte di strada, ci spiega sempre Bellasi: è un’arte per tutti, che non conosce barriere né classi sociali, né limiti di genere ed età. Ed è proprio per questo motivo che molto spesso non ha vita facile.
Dalle città più ostili, che multano gli artisti, assimiliando un'esibizione al mero accattonaggio (finendo a suo malgrado nel grande calderone in cui vengono riposte le presunte minacce al cosiddetto decoro pubblico), alla percezione stessa del lavoratore dell'arte e dello spettacolo, professione che non viene riconosciuta, tutelata e per questo ridotta sin troppo spesso a mero hobby.
C’è sempre da combattere con certi impulsi reazionari che, attraverso divieti strumentali, mirano a un certo tipo di controllo e disciplina. Ma non si può negare la bellezza di uno spazio pubblico vissuto culturalmente, collettivamente e che non lascia indietro nessuno.
Merano si è sempre prestata, ammette, ad accogliere la kermesse. La stessa architettura urbana lo permette, ma è il calore del pubblico che l’ha sempre accompagnata e che le ha permesso di crescere, fino a diventare un punto di riferimento e uno dei maggiori festival d’arte di strada dell’intero territorio nazionale: “Alla base di Asfaltart c’è stato un grande lavoro di sensibilizzazione su più livelli. Oramai è diventato un appuntamento talmente importante che è diventato impossibile non vedere quanti benefici è in grado di portare alla città e ai suoi abitanti. C’è sempre da combattere con certi impulsi reazionari che, attraverso divieti strumentali, mirano a un certo tipo di controllo e disciplina. Ma non si può negare la bellezza di uno spazio pubblico vissuto culturalmente, collettivamente e che non lascia indietro nessuno”.