“I lavoratori non hanno più una vita”
La macchina del trasporto pubblico locale da qualche tempo si è inceppata. Dei 150 lavoratori, circa un terzo risulta sospeso perché sprovvisto di Green Pass e anziché adeguare - analogamente ad altri settori - le corse degli autobus al personale presente in servizio, l’azienda dei trasporti ha preferito riversare il carico di lavoro direttamente sugli autisti rimasti in servizio. È questa la protesta portata delle Federazioni dei Trasporti di CGIL/AGB, SGBCISL, UIL-SGK e ASGB riunetesi oggi (4 novembre) in presidio all’Autostazione in via Renon di Bolzano. Le sigle sindacali hanno denunciato un peggioramento delle condizioni lavorative degli autisti del trasporto pubblico che si sono visti privare della possibilità di ottenere ferie e permessi fino a Natale per compensare il cospicuo ammanco di personale. 10 ore di lavoro e 15 ore di nastro lavorativo è diventata la normalità, spiega uno degli autisti presenti alla conferenza stampa che chiede per questo una riduzione delle corse giornaliere. “Con questo sovraccarico di lavoro gli autisti non hanno più una vita familiare - sottolinea Anna Falcone (Filt Cgil/Agb) -. L’azienda non è in grado di fornire soluzioni concrete ma la risposta deve essere anche e soprattutto politica perché il trasporto pubblico riguarda tutte e tutti noi. Chiediamo pertanto un intervento efficace da parte della Provincia”.
L’attenzione dei sindacati si focalizza tuttavia anche sulla retribuzione degli autisti, troppo bassa per sostenere il costo della vita della città più cara d’Italia. Con un contratto collettivo scaduto dal 2017 i lavoratori del trasporto pubblico locale guadagnano mediamente dai 300 ai 400 euro in meno rispetto al resto d’Italia. “Sebbene ci sia un dialogo con la politica non si può ancora parlare di un vero tavolo di lavoro - continua Falcone -. Come sindacati abbiamo già avanzato proposte per un accordo integrativo necessario a migliorare qualità, condizioni di lavoro e retribuzioni dei dipendenti. Ci aspettiamo risposte”.