Politica | L'iniziativa

Rambo Sepp

Fa discutere il manifesto celebrativo di Heimatbund e Schützen per il 60° anniversario dalla morte di Sepp Kerschbaumer. Lo storico Obermair: “Abusano di un periodo storico controverso”.
danke kerschbaumer
Foto: SSB/Richard Andergasse
  • Con una campagna di manifesti affissi in tutto il Sudtirolo e anche a Bolzano, Schützenbund e Heimatbund vogliono dire "grazie" al Freiheitskämpfer  Sepp Kerschbaumer a 60 anni dalla sua morte nel carcere di Verona, dove fu recluso dopo la condanna per gli attentati dinamitardi al processo di Milano – e oggetto di torture.

    I manifesti dedicati a Kerschbaumer, fondatore del Befreiungsausschuss Südtirol (BAS), recano la scritta “Grazie per il tuo impegno”, in tedesco, e uno sfondo decisamente esplosivo. “Sepp Kerschbaumer era un uomo profondamente religioso che cercò di cambiare la politica dell'Italia in Sudtirolo con tutti i mezzi pacifici possibili”, afferma Roland Lang, presidente dell'Heimatbund, “solo quando gli scioperi della fame, gli appelli e l'issare la bandiera tirolese proibita non furono sufficienti a far cambiare la politica romana, Kerschbaumer decise di ricorrere a mezzi illegali”. Per il comandante provinciale degli Schützen Roland Seppi è importante “ricordare coloro che non possono rientrare in Sudtirolo a causa del loro amore per la patria”.

  • Il presidente dell'Heimatbund, Roland Lang: "Kerschbaumer cercò di cambiare la politica dell'Italia in Sudtirolo con tutti i mezzi pacifici possibili". Foto: SHB
  • Ma il manifesto fa discutere. "La violenza non può essere celebrata. E mai possono essere celebrati come eroi cloro che hanno ideato e messo in atto stagioni di terrorismo", sostiene il deputato di Fratelli d'Italia Alessandro Urzì, secondo cui "queste memorie dolorose devono esclusivamente essere consegnate agli storici, non trasformate in manifestazioni di sapore apologetico che male si conciliano coi valori di solidarietà fra le popolazioni altoatesine maturato e che non si conciliano soprattutto con l’etica che impone un chiaro segnale di distanza tra politica e cultura dalla violenza, quella praticata o quella celebrata".

  • “Manifesto reazionario”

    E gli storici, in effetti, prendono la parola. Uno su tutti Hannes Obermair: “Ci sono ottimi motivi per ricordare i sessant’anni dalla morte di Sepp Kerschbaumer, deceduto il 7 dicembre 1964 nel carcere di Verona per un infarto” spiega a SALTO il ricercatore dell'Eurac. “Invece, il manifesto di Heimatbund e Schützenbund che ne decanta l’Einsatz, è oltremodo deviante. Sullo sfondo di un’esplosione che deflagra un traliccio, la destra sudtirolese non solo cerca di banalizzare forme evidenti di terrorismo, ma abusa anche di un periodo storico controverso, il cui contesto di violenza necessiterebbe delle riflessioni più accurate e attente”.

  • Lo storico bolzanino Hannes Obermair: "Il capitale morale, al quale si vogliono strumentalmente rifare, viene dilapidato platealmente".
  • “È indubbio che l’esperienza esistenziale di Kerschbaumer merita rispetto. – prosegue Obermair – La sua rivolta armata contro lo Stato italiano, colpevole di una persistente violazione delle istanze autonomistiche delle minoranze loro garantite dal Trattato di Parigi del 1946, rientra certamente nei tentativi volontaristici di capovolgere la situazione di profonda subalternità nel quale il gruppo linguistico tedesco (e ladino) continuava a trovarsi negli anni ‘50. Gli attentati del BAS condussero non solo a danni materiali ma anche alla perdita di vite umane nonché a una reazione statale, a sua volta deplorevole, che fortemente militarizzava il territorio. Complessivamente si innalzarono forme di nazionalismo e contro-nazionalismo viscerali e truci. Il reazionario manifesto, sorvolando su tutto ciò, offre solamente una sorta di John Rambo sudtirolese, enfatizzando il momento del First blood, per citare il famoso film di Ted Kotcheff – né Heimatbund né gli Schützen in questo modo potranno davvero godere del presunto capitale morale al quale si vogliono strumentalmente rifare, dilapidandolo invece platealmente”, conclude lo storico.

Bild
Profile picture for user Evelin Grenier
Evelin Grenier Gio, 12/05/2024 - 10:04

È risaputo che la storia la scrivono i vincitori delle guerre. Ovvero i forti.

L'Italia ha sicuramente fatto più morti per prendersi il Tirolo meridionale (vanno conteggiati soprattutto gli italiani mandati a morire per questa causa). Nessuno osa condannare questo sterminio in massa di italiani mobilitati magari contro la loro volontà.

Stessa cosa nella guerra civile tra il Sudtirolo e l'Italia (periodo circa dal 1920 al 1992)dove ad aver vinto è sempre l'Italia quindi i suoi metodi, le torture e le repressioni continueranno ad essere considerati giusti. Mentre sono considerati sbagliati i metodi dei ribelli.

Io non sono così sicura di cosa sia più grave :
- Reprimere e causare sofferenza ad un intero popolo per decenni?
- oppure la morte veloce di poche persone?

Direi che entrambi sono da condannare. Ma scegliendo di condannare solo una parte (i terroristi sudtirolesi, ribelli della guerra civile), automaticamente si giustificano le azioni dell'altra parte (stato italiano).

Gio, 12/05/2024 - 10:04 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Martin Piger
Martin Piger Gio, 12/05/2024 - 11:10

In risposta a di Nico lò

Credo che la signora Grenier intenda la Grande Guerra dove l'Italia ha causato un'ingente ecatombe di lutti sia in casa propria sia ad un e dispiacere popolo vicino che si era difeso dall'aggressione italiana. Quella guerra, fatta anche per sottomettere un popolo straniero ancora oggi viene ufficialmente giustificata ed anche enfatizzata nelle ricorrenze. L'entrata in guerra del 1915 col senno di poi non viene oggigiorno ricordata con rammarico e dispiacere per l' enorme portata negativa delle conseguenze sproporzionate ai futili motivi, ma festeggiata. Unico popolo dell'Europa democratica a festeggiare una guerra di aggressione. Al contrario Sepp Kerschbaumer cercava di evitare vittime, di conseguenza la vittima della notte dei fuochi, Givanni Postal, era non voluta e causata anche dall'imprudenza di quest'ultimo che voleva disinnescare una carica non scoppiata. Ciononostante il Kerschbaumer si rattristava per quel fatto e si sentiva addosso la responsabilità di questo fatto.
Ma alla fine del giorno rimane: quod licet Iovi non licet bovi.

Gio, 12/05/2024 - 11:10 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Dennis Loos
Dennis Loos Gio, 12/05/2024 - 21:45

In risposta a di Nico lò

Sie sind es, der geschrieben hat "non vedo manifesti appesi che glorificano le gesta crudeli, repressive e terroristiche intraprese da cittadini di origine italiana."

Wir sprechen von Institutionen! Wollen Sie die echt mit einer Privatorganisation wie dem Heimatbund auf die gleiche Stufe setzen? Wenn es vom Staat kommt, der alle Bürger gleichbehandeln müsste, ist es viel schlimmer.

Gio, 12/05/2024 - 21:45 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Evelin Grenier
Evelin Grenier Gio, 12/05/2024 - 12:23

In risposta a di Nico lò

Con l'annessione l'Italia ha di fatto dichiarato guerra al popolo sudtirolese. Guerra che ha condotto per lo più a livello istituzionale, avendo il potere dalla sua parte.
La maggior parte della popolazione ha subíto e sofferto in silenzio. Mentre un'esigua minoranza ha deciso di dare una risposta, con i mezzi a loro disposizione. Alcuni di loro sono caduti sul campo di battaglia e resteranno per sempre degli eroi, eroi della guerra civile, guerra scatenata dallo stato italiano.

L'immagine del Signor Kerschbaumer sullo sfondo del traliccio esploso è assolutamente paragonabile a quella di un soldato italiano della prima guerra mondiale a fianco di un cannone, arma che avrà sicuramente ucciso molte più persone.

Gio, 12/05/2024 - 12:23 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Hartmuth Staffler
Hartmuth Staffler Gio, 12/05/2024 - 17:53

Herr Obermair sollte als Historiker eigentlich wissen, dass in den 50er- und 60er-Jahren in Südtirol keine demokratischen Verhältnisse herrschten. Die Südtiroler waren praktisch rechtlos und der Willkür von Polizei und Justiz vollkommen ausgeliefert. Der Fall der Pfunderer Buben, die vollkommen unschuldig zu langen Gefängnisstrafen verurteilt wurde, nur weil ein betrunkener Finanzer in der Dunkelheit von einer geländerlosen, durch Feuchtigkeit glitschigen Brücke in den Bach gestürzt war, hat den Ausschlag gegeben, dass man sich vollkommen zu Recht gegen die nationalistische Gewaltherrschaft mit Gegengewalt zu wehren begonnen hat. Die Masten der Hochspannungsleitungen waren ein Symbol für die Ausbeutung Südtirols durch Italien, das ja vor allem wegen seiner Begierlichkeit auf unsere Wasserkraft den verbrecherischen Angriffskrieg gegen uns unternommen hat. Daher war es nur logisch, dass diese Masten gesprengt wurden. Der Terror hat dann mit den Folterungen durch die Carabinieri und die willkürlichen Erschießungen begonnen.

Gio, 12/05/2024 - 17:53 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Konny
Konny Ven, 12/06/2024 - 18:30

Alle Personen, die sich hier als Besserwisser-Innen mit einseitiger Rechthaberei dieses Themas angesprochen fühlen, entpuppen sich Ihrer Schwäche und es darf hier schon angestoßen, und in Kenntnis gerufen werden, Sie - jeder einzelne- möge, a) mit etwas mehr Selbstbeherrschung aber auch Disziplin agieren und kommunizieren , b) zumal wir doch auch der selbigen Konfession –römisch/katholisch – und verpflichtet sind, vermisse ich jegliche humane Grundsätze, wie auch jegliche Würde und Pietät nach Menschlichkeit untereinander, in dieser „zivilisierten Gesellschaft“. Es entspricht nicht einer zivilisierten
Gesellschaft wenn das System immerzu mit Unwahrheiten und einseitiger Geschichtsbildung an der Grundwissens-Bildung, betreibt, denn so werden immerzu verwirrende Bürger-Innen im Alltag sich wiederfinden und sich immer aufs Neue fragen, warum sprechen die Südtirolerinnen und Südtiroler Deutsch, und warum hat alles um uns herum fremdklingende Namen, etc.. etc.. Wir stehen zur „Costituzione“-Verfassung, werden aber von „Euch“ und der Besatzungsmacht, zu der Ihr euch bekennt, fortan malträtiert, und nur gebildete und feine Menschen werden jetzt Verstehen können, dass wir uns verteidigen und uns aus dieser permanenten, - Eurer „Hass-Liebe-Umklammerung“,- befreien möchten.

--------------------------------

Tutte le persone che qui si identificano come sapientoni con un'opinione unilaterale su questo „settore“Se vi sentite indirizzato, la propria debolezza diventa evidente e può già essere avviata e inclusa qui La conoscenza si chiama, se preferite, a) con un po' più di autocontrollo ma anche di disciplina agire e comunicare, b) soprattutto perché apparteniamo anche alla stessa confessione – romano/cattolica – obbligato, mi manca ogni principio umano, così come ogni dignità e pietà L’umanità tra di loro, in questa “società civilizzata”. Non corrisponde a uno civilizzato Se la società persegue costantemente la conoscenza di base e l'educazione con falsità e un'educazione storica unilaterale, ci saranno sempre cittadini confusi nella vita di tutti i giorni sempre nuovo Domande come e perché gli Sudtirolesi parlano tedesco e perché tutto intorno a noi ha nomi strani, ecc.ecc. Noi sosteniamo la Costituzione, ma permanentamente veniamo maltrattati da “voi” e dal potere d‘occupante al quale professate fedeltà,- e solo le persone istruite e perbene diventeranno Sii capace di capire che possiamo difenderci e sfuggire da questa vostra permanente “morsa di amore-odio” vuole liberare.

Ven, 12/06/2024 - 18:30 Collegamento permanente