Politica | Lo scontro

“Vuole solo visibilità”

Scintille fra Tommasini (Pd) e Urzì (Alto Adige nel cuore) sulla formazione di studenti con background migratorio. Preludio di campagna elettorale.
Tommasini, Christian
Foto: Sueditrol foto

Christian Tommasini non ci sta. L’assessore del Pd, nonché vicepresidente della Provincia di Bolzano, replica duramente alle invettive recapitate dal consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì. Pomo della discordia la competenza sulla formazione di studenti con background migratorio che, a detta di Urzì, sarebbe stata “soffiata” alle scuole italiane per assegnarla a quelle tedesche.

Urzì non sa, non ricorda o fa finta di non sapere che la funzione di formazione e sostegno agli alunni con backround migratorio è gestita da più di 10 anni dai Centri Linguistici della Provincia di Bolzano, allocati per competenza all’Assessore alla scuola tedesca, che è assessore anche all’immigrazione”, afferma Tommasini. Questa funzione - spiega ancora l’assessore dem - “è stata gestita sempre in accordo con tutte e tre le intendenze, che partecipano collaborano e indicano i propri rappresentanti. Sono cose che un amministratore di vecchia data come Urzì sarebbe tenuto a conoscere. Come Achammer è assessore all'immigrazione e coordina le politiche di inclusione con la collaborazione di tutti, io sono assessore all’edilizia scolastica per tutti e tre i gruppi linguistici”. 

La prima curva di quella che si prospetta una lunga campagna elettorale fino alle provinciali del prossimo 21 ottobre: “È curioso il fatto che quando le cose sono divise per gruppo linguistico ci si lamenta perché sono divise, quando sono coordinate insieme ci si lamenta ugualmente. O forse è solo perché si avvicinano le elezioni e Urzì, in cerca di visibilità, scopre l’acqua calda”, così Tommasini.

L’esponente di centrodestra non molla però la presa e insiste: “Tommasini ricorda che il suo assessorato si occupa delle case sociali per tutti i tre gruppi linguistici, per precisare chiarisco che la competenza sulla ristrutturazione di una casa o sull’assegnazione di un alloggio secondo certi criteri preordinati che la faccia un assessore italiano o tedesco non cambia nulla. Basta solo mettere una firma. La decisione su quali dinamiche didattiche innescare, con quali risorse e quale personale farlo incide eccome sulla scuola di un gruppo linguistico. E non vorrei, ribadisco, che sulla scuola italiana decida l’assessore alla scuola tedesca. Mi sembra elementare”.

Taglia corto infine Tommasini: “Come assessore ai lavori pubblici e patrimonio ho la competenza anche sulla costruzione delle scuole, Urzi confonde volutamente la competenza all’edilizia agevolata con i lavori pubblici e il patrimonio”. Tregua.