Politica | Scuola bilingue
Fare finta di niente
Foto: Suedtirolfoto.com / Othmar Seehauser
Trovo incredibile la capacità dei due assessori alla scuola Achammer e Tommasini uscita su Salto di aggirare la domanda centrale posta e riguardante la necessità di voltare pagina, di andare oltre alla interpretazione restrittiva dell'art. 19 dello Statuto e di istituire finalmente scuole bilingui.
Il problema vero non è' in realtà assicurare un insegnamento bilingue o trilingue ma mettere insieme studenti di lingua italiana e tedesca sotto lo stesso tetto per frequentare lezioni o in gruppi separati ma con attività in comune ( mensa, bar, educazione fisica , momenti ricreativi ecc.) sul modello della scuola europea e/o in gruppi comuni con insegnamento bilingue e trilingue sul modello della scuola ladina.
„Trovo incredibile la capacità dei due assessori alla scuola Achammer e Tommasini uscita su Salto di aggirare la domanda centrale posta e riguardante la necessità di voltare pagina.“
Continuare a fare finta di niente, difendere lo status quo e i vari modelli, tipo CLIL, che hanno evidenziato di avere raggiunto il massimo sforzo possibile ma non l'obiettivo di formare giovani bilingui significa chiudere gli occhi davanti alla dura realtà'.
Ci vuole un atto di coraggio e, cercando la condivisione della popolazione interessata, come le consulte italiana, tedesca e ladina dei genitori, partire con modelli completamente nuovi basati sull'incontro, e non sulla separazione come quelli attuali, e facendosi affiancare da esperti e enti scientificamente indiscutibili.
Il tutto senza lasciare nel cassetto il ddl sulla scuola bilingue del senatore Francesco Palermo.
Barbara Repetto
Barbara Repetto
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La scuola non potrà mai
La scuola non potrà mai sostituire l'operato delle famiglie. In quella "sede", dai genitori quindi, l'apprendimento delle lingue deve essere stimolato e incoraggiato.